VOLONTà AMMINISTRATIVA
Il Comune di Fasano vuole imporre la tassa di soggiorno per tutto l'anno
Portato all'attenzione della commissione consiliare di competenza il nuovo regolamento che si intende approvare in consiglio

FASANO - E' una notizia che prevediamo non sarà gradita agli imprenditori turistici. Il Comune di Fasano ha intenzione di applicare la tassa di soggiorno per tutto l'anno e non più per sei mesi. La bozza del nuovo regolamento è stata presentata ieri (mercoledì 17 gennaio) nell'apposita commissione consiliare dall'assessore al bilancio nonché vicesindaco Giovanni Cisternino. Fino ad oggi, infatti, la tassa di soggiorno era in vigore da maggio a ottobre e i turisti pagavano solo per i primi cinque giorni di permanenza. A leggere il nuovo regolamento cambia tutto. L'imposta sarà applicata per un massimo di 4 giorni in alta stagione (e cioè nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre) e fino ad un massimo di due giorni per la bassa stagione (gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre).
L'impressione è che, con questa scelta, si voglia far cassa anche se lo stesso assessore Cisternino nega che sia questo il motivo in quanto pare abbia affermato in commissione che il gettito resterà uguale. E' molto difficile che possa essere così anche perché Fasano fa numeri ormai da record durante tutto l'anno e questo, a Palazzo di Città, lo sanno bene. Possibile che con sei mesi in più di tassa, anche se con riduzione di giorni, gli introiti restano invariati? E se così fosse perché allora cambiare e mettere a repentaglio la destagionalizzazione dell'offerta turistica fasanese? Si deve fare, a detta sempre di Cisternino, per facilitare il lavoro agli stessi imprenditori. E allora attendiamo che siano gli stessi a chiarire se questo è vero oppure no. Resta il fatto che imporre la tassa di soggiorno per tutto l'anno, come detto all'inizio, non piacerà agli operatori alberghieri. E' bene sottolineare che già nel 2014, quando sindaco facente funzione era Gianleo Moncalvo (che non votò il provvedimento), il consiglio comunale deliberò l'allungamento della tassa a tutto l'anno. Gli imprenditori si ribellarono e nel gennaio 2015, quando Lello Di Bari rientrò nelle sue funzioni, ci fu il passo indietro. Altra curiosità. Nel marzo del 2013 proprio il Partito Democratico, la forza politica che attualmente guida la città, chiese addirittura la revoca della tassa di soggiorno. A distanza di quattro anni proprio un'Amministrazione Pd ne allunga l'applicazione. Misteri della politica (e del bilancio).
Il nuovo regolamento dovrebbe essere portato in consiglio comunale tra il 31 gennaio o il 1° febbraio prossimi, senza neanche il minimo confronto con gli imprenditori turistici o le associazioni di categoria. Sulle eventuali modifiche delle tariffe (chissà che non arrivino anche queste) deciderà invece la Giunta comunale.
di Redazione
18/01/2018 alle 06:33:28
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