L'ex brigatista Balzerani ironizza sulla strage di via Fani: al Tg1 la risposta di Adriana Zizzi

FASANO - "Chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?". A scriverlo sulla sua pagina Facebook è l'ex brigatista rossa Barbara Balzerani. Un messaggio che ha destato non poche polemiche dato che il 40ennale a cui si riferisce è quello dell'agguato di via Fani a Roma dove fu rapito il presidente della Dc Aldo Moro e uccisi cinque componenti della scorta tra cui anche il fasanese Franco Zizzi. Nel commando delle Br c'era anche Balzerani. Nell'edizione del Tg1 andata in onda ieri sera alla brigatista ha risposto la sorella di Zizzi, Adriana. "Non posso assolutamente accettare la sua ironia sui fatti - ha commentato Adriana Zizzi in collegamento telefonico durante il servizio andato in onda -. Un'ironia violenta. Si tratta di una strage. Certamente la Balzerani non avrà mai il mio odio ma la solita indifferenza". Parole di indignazione per chi ha vissuto e ancora vive un doloreinfinito per quei fatti accaduti il 16 marzo del 1978. Oltre ai familiari delle vittime della strage, alla Balzerani risponde duramente anche un altro ex terrorista, Raimondo Etro, che ha scritto alla stessa una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera.

«Signora Barbara Balzerani - si legge tra l'altro nella missiva di Etro -, mi rivolgo a lei per chiederle di tacere semplicemente in nome dell'umanità verso le vittime, inclusi quelli caduti tra noi. Dopo avere letto il suo commento su Facebook nel quale, goliardicamente dice lei, chiede di "essere ospitata oltre confine per i fasti del quarantennale", avendo anch'io fatto parte di quella setta denominata Brigate rosse, provo vergogna verso me stesso e profonda pena verso di lei, talmente piena di sé da non rendersi neanche conto di quello che dice. Il silenzio sarebbe preferibile all'ostentazione di sé, per il misero risultato di avere qualche applauso da una minoranza di idioti che indossano la sciarpetta rossa o la kefiah. Ci rivedremo all'Inferno».

La missiva è stata inviata per conoscenza a poche altre persone, tra cui Giovanni Ricci, figlio di Domenico, l'appuntato dei carabinieri che in via Fani guidava l'auto dove viaggiava Aldo Moro (che ha sottolineato anche lastupidità di chi, sotto il post, poi cancellato, ha espresso vicinanza alla ex brigatista) e l'onorevole Gero Grassi, membro della commissione parlamentare d'inchiesta sul delitto Moro.