PROTESTA COLLETTIVA
Riapertura a rischio delle scuole per l'8 gennaio: previsto uno sciopero generale di docenti e personale Ata
Potrebbero allungarsi di un ulteriore giorno le vacanze natalizie anche per gli studenti fasanesi: i motivi della protesta
FASANO - Si prospetta un ritorno a scuola particolare dopo le vacanze di Natale visto che, per l'8 gennaio, è previsto uno sciopero del personale docente e del personale Ata della scuola primaria e dell'infanzia a cui però, stando ad alcune fonti, potrebbero prendere parte anche i professori. La conferma di questo “stop didattico” è arrivata anche dal Miur che, sul suo portale, nei giorni scorsi ha pubblicato una nota in cui parla appunto dello sciopero e della necessità di rispettare le normative legate agli scioperi, comunicando quindi chi aderirà. A scatenare il putiferio è stata una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato che il diploma magistrale non è un titolo abilitante. Questo significa che molti docenti potrebbero ritrovarsi senza posto di lavoro o, comunque, declassati in graduatoria. Era previsto un incontro tra il Miur e una delegazione dei sindacati che hanno indetto la protesta, ma sembra proprio che lo sciopero sia inevitabile. I motivi che hanno portato a questo sciopero sono molteplici: si parla di rinnovo contrattuale, della scarsa tutela in caso di mobbing, ma anche dell'estrema lentezza delle graduatorie.
Soprattutto però, come accennato, il motivo cruciale che ha portato alla decisione di scioperare l'8 gennaio è legato alla recente sentenza del Consiglio di Stato per i docenti diplomati prima del 2001 che potrebbero, da un momento all'altro, essere cancellati dalla GaE (Graduatoria ad Esaurimento) e persino rimandati nelle graduatorie anche se sono già entrati di ruolo. Così è arrivata la decisione dei Cobas di promuovere la protesta soprattutto tra coloro che sono maggiormente colpiti come i docenti della scuola primaria e dell'infanzia. Piero Bernocchi, leader del sindacato, ha dichuarato che questa sentenza sta giocando con la vita di migliaia di lavoratori e che non è possibile che il Miur non abbia voluto risolvere in modo diverso questo serissimo problema. La richiesta alla base dello sciopero è così quella di rimediare a questa sentenza che potrebbe portare al licenziamento di oltre 5000 lavoratori e garantire a chi è stato immesso in ruolo di mantenere il proprio posto.
Ovviamente quindi le lezioni di domani (8 gennaio) sembrano essere a rischio. I professori infatti potrebbero decidere di partecipare alla protesta per manifestare contro questa sentenza e quindi non andare a scuola. Dopo l'invito del Miur a rispettare la norma relativa alle modalità di sciopero, molti presidi hanno inviato avvisi alle famiglie sul registro elettronico comunicando le modifiche che l'orario potrebbe subire. Dal canto loro, però, i sindacati hanno ricordato ai docenti che rendere nota la loro adesione allo sciopero con anticipo non è obbligatorio e, quindi, potrebbero ugualmente esserci disagi. A questo punto in caso di incertezza è possibile provare a contattare la segreteria scolastica e, in caso di indicazioni vaghe, andare comunque a scuola domani mattina soprattutto se si è studenti delle scuole superiori e delle medie e, quindi, in teoria ci sono più probabilità che le lezioni si svolgano regolarmente.
di Redazione
07/01/2018 alle 06:45:14
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