Vincenzo Deluci: 'Ci sarebbe voluta maggiore attenzione nei confronti della mia carrozzina'

FASANO - E' amareggiato ma determinato ad ottenere giustizia. La superficialità di qualcuno è costata cara al musicista fasanese Vincenzo Deluci la cui carrozzina speciale è stata danneggiata sul volo di ritorno dalla Polonia. Non era certo la prima volta che il musicista volava all'estero per un concerto ma questa volta qualcosa è andato storto. «Penso che la vicenda sia piuttosto sconcertante anche se, purtroppo, dalla cronaca apprendiamo che episodi di maltrattamento del bagaglio stivato negli aeroplani sono molto frequenti – spiega proprio il trombettista jazz -. Nel mio caso, però, probabilmente una maggiore attenzione da parte degli operatori aereoportuali sarebbe stata dovuta poiché la carrozzina elettronica che io adopero, del valore di circa diecimila euro, per me rappresenta l'unica possibilità di autonomia. Infatti, è dal giorno dell'atterraggio, e dopo la triste scoperta, che uso una carrozzina d'emergenza che però deve essere spinta sempre da qualcuno. Ciò non mi consente di uscire di casa e di adempiere a tutto ciò per il quale mi ero impegnato: dall'università a Lecce, dove studio musica elettronica, alle numerose serate e concerti ai quali ho dovuto rinunciare anche perché la mia carrozzina funge da necessario supporto alla mia tromba modificata e senza di essa non sto nemmeno suonando per esercitarmi».

Ha promesso battaglia nella speranza che quello accadutogli non possa ripetersi nuovamente in futuro e che si aprano nuovi orizzonti anche per chi viaggia in condizioni difficili come i portatori d'handicap. «Non so quando la questione si risolverà sotto il profilo legale ed assicurativo – continua il maestro Deluci -, però nel frattempo il danno che ho subito è veramente grave ed ogni risarcimento che riceverò non sarà mai sufficiente a sanare la ferita morale che ho subito. Forse le compagnie aeree dovrebbero cominciare a pensare ad un sistema diverso, per aiutare i viaggiatori disabili, che eviti lo stivaggio delle carrozzine e che, soprattutto, restituisca dignità alla persona umana che non sempre è trattata con delicatezza ed appropriatezza dagli operatori all'assistenza che le compagnie ingaggiano».