EMERGENZA LAVORO
Niente accordo con i sindacati: Conforama conferma i 19 licenziamenti a Fasano
Dopo diversi incontri l'azienda non ha accettato nessuna ipotesi d'accordo con i sindacati restando ferma sulle sue posizioni
Il centro commerciale Conforama
FASANO – Nessuna apertura dell'azienda verso i lavoratori e scoppia lo stato di agitazione. Ad essere interessato dall'ennesima questione occupazione è il punto vendita di Conforama a Fasano. Sono 19 i licenziamenti attuati dall'azienda che non ne vuol sapere di aprire una trattativa con i sindacati. Questo è quanto denunciano i responsabili della Filcams Cgil Amedeo Montagna e della Fisascat Cisl Antonio Baldassarre. «Vogliamo rendere noto – dicono i sindacalisti – che Conforama Italia Spa nell'incontro del 28 Agosto scorso ha confermato la sua indisponibilità a ricorrere, in alternativa alla mobilità, al contratto di solidarietà difensivo, così come proposto da noi lo scorso 20 Luglio nell'incontro in ambito della procedura di licenziamento collettivo aperta dalla stessa azienda per 198 unità a livello nazionale (per il centro vendita di Fasano è previsto il licenziamento per 19 unità)». Il 30 luglio si era svolta l'assemblea dei lavoratori del punto vendita di Fasano, dove, dopo una approfondita analisi della situazione, avevano preso atto della situazione aziendale illustrata e delle proposte delle organizzazioni sindacali. Tra queste di ribadire nei tavoli di confronto quanto previsto dal piano di gestione degli esuberi nell'intesa del 1° settembre 2011 e cioè offerta di ricollocazione ai 160 lavoratori coinvolti, processi di formazione professionale e riqualificazione, outplacement ed infine la mobilità cosiddetta “volontaria”.
Un'analisi più approfondita, invece, occorreva farla per quanto riguarda la situazione aziendale e gestionale del punto vendita di Fasano, alla luce di alcuni elementi emersi nel corso dell'assemblea dei lavoratori. Tra questi il ricorso da parte dell'azienda, in alcuni giorni di maggiore vendita a orario straordinario, non autorizzato, pur trovandosi in regime di cassa integrazione; difficoltà da parte degli operatori per il mancato arrivo della merce pubblicizzata sui volantini che causa oltre alla mancata vendita, lamentele da parte della clientela; errata organizzazione del lavoro nel punto vendita in questione. Da qui la richiesta al ricorso al contratto di solidarietà con un ulteriore sacrificio da parte dei lavoratori già coinvolti dalla cassa integrazione e perciò con rinuncia ad una parte di salario già esiguo, pur di mantenere un “posto di lavoro. Ma dopo diversi incontri e “botta e risposta” con l'azienda non ci sono stati risultati.
«Le organizzazioni sindacali – ribadiscono i responsabili della Filcams Cgil e Fisascat Cisl - unitamente ai lavoratori hanno cercato in tutti i modi di salvaguardare i posti di lavoro, con delle proposte che imponevano dei sacrifici ma che avrebbero consentito la continuità occupazionale per tutti. L'azienda con il suo comportamento ha dimostrato una posizione già netta, determinata, tanto che negli incontri è emerso chiaramente che la strada che intendeva perseguire era quella di continuare sulla linea dei licenziamenti iniziata nel 2010-2012. Per questo dichiariamo lo stato di agitazione dei lavoratori del punto vendita di Fasano e annunciamo prossime azioni di mobilitazione coinvolgendo anche le istituzioni cittadine e provinciali».
di Alfonso Spagnulo
05/09/2012 alle 06:59:54
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