TRADIZIONALE CERIMONIA
Fasano ha commemorato i suoi caduti in guerra
Il 4 Novembre celebrato sul territorio con diverse manifestazioni sia nel centro cittadino che nelle frazioni: larga partecipazione di autorità
FASANO - Il 4 novembre, festa nazionale dell'Unità d'Italia e delle Forze armate, nonché di commemorazione dei Caduti di tutte le guerre, è stato celebrato anche nel Fasanese con apposite iniziative. A Fasano centro, in piazza Ciaia, si è formato il corteo a cui hanno partecipato diverse autorità civili (il sindaco Francesco Zaccaria e il senatore Nicola Latorre in testa) e militari (presenti i vertici delle forze dell'ordine e dei vari Corpi presenti sul territorio) oltre alle associazioni combattentistiche con il primo cittadino che ha deposto una corona sotto la lapide che ricorda i Caduti della 2^ Guerra mondiale (sulla facciata principale del Palazzo municipale). Poi il corteo si è spostato nella Chiesa Matrive dove è stata celebrata una messa dal priore don Sandro Ramirez durante la quale è stata letta la preghiera per i Caduti e le vittime di tutte le guerre. Al termine della celebrazione tutti nel parco della Rimembranza dove è stata deposta la corona dinanzi al monumento ai Caduti del mare dove sono impressi i nomi dei Caduti della 2^ Guerra mondiale e a seguire la deposizione della corona dinanzi al monumento dei Caduti della 1^ Guerra mondiale.
Un militare ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla giornata del 4 novembre a cui sono seguiti gli interventi del sindaco Francesco Zaccaria e del senatore Nicola Latorre. "In questa giornata solenne è doveroso ricordare in particolare i tanti cittadini che hanno perso la loro vita nel corso delle due ultime guerre - ha detto Zaccaria -. La storia parla di 380 concittadini deceduti. Un numero che parrebbe esiguo a fronte dei 17 milioni di persone, tra militari e civili, che persero la vita nel primo conflitto mondiale.Un numero che parrebbe esiguo a fronte del milione e 250 mila morti che rappresenta il tributo dell'Italia alla prima guerra. Siamo avvezzi a rincorrere i numeri, ad esaltarne i valori, ad inseguire il mito della quantità piuttosto che della qualità. Purtroppo quando si parla di morti, numeri e cifre in progressivo aumento esprimono solo la massa del dolore per chi ha perso la vita e per chi è costretto a sopravvivere dopo la perdita di una persona cara. Quando si parla di morti nell'adempimento di un dovere, e tali sono i caduti in guerra, anche una sola perdita rende l'idea di un sacrificio che in alcun modo deve essere sprecato e dimenticato". Zaccaria ha anche fatto un cenno politico ai referendum tenutisi in Lombardia e in Veneto sottolineando come non si debba assolutamente pensare a disgregare l'Italia ma che la nazione deve restare unita. Il primo cittadino ha concluso il suo intervento esaltando l'opera delle forze armate italiane foriere di pace. Il senatore Latorre ha ricordato che "la giornata delle armate è anche quella dell'unità nazionale. Mi piace ricordare in questa circostanza il rapporto tra il nostro Paese e le forze armate che sono un'eccellenza non solo per l'Italia e un presidio di pace. La pace è scontata per noi ma da fruitori dobbiamo diventarne produttori e questo grazie anche alle forze armate. Oggi conviviamo con paesi prima nemici perché abbiamo i valori dell'unione europea che sono anche valori di pace. Con questo spirito dobbiamo ringraziare i nostri militari e ricordarne il valore". E' toccato ai componenti del consiglio comunale baby leggere i nomi dei caduti (fino al 2018, infatti, ossia l'anno della fine del centenario complessivo delle celebrazioni della 1^ Guerra mondiale, saranno letti tutti i 250 nomi di soldati fasanesi morti o dispersi nel primo conflitto).
La cerimonia si è conclusa con la consegna da parte del sindaco Zaccaria di una medaglia commemorativa della 1^ Guerra mondiale ai discendenti di Vito Martelli, nato a Conversano il 10 settembre 1898 e trasferitosi giovanissimo con tutta la sua famiglia a Fasano. Chiamato alle armi nel 1918 fu destinato con la qualifica di soldato al 99° Reggimento Fanteria. Combatté sul monte Cornone nell'Altopiano di Asiago dove, per le numerose ferite riportate, morì l'11 ottobre 1918 all'età di venti anni, pochi giorni prima della fine della Prima Guerra Mondiale. Il 4 novembre è stato celebrato anche a Pozzo Faceto, a Montalbano e a Pezze di Greco.
di Redazione
05/11/2017 alle 06:39:52
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