Massiccia risposta per le visite senologiche gratuite all'Umberto I di Fasano

FASANO – Secondo l'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), ogni anno in Italia vengono diagnosticati 48.000 nuovi casi di tumore al seno: significa che una donna su otto deve fare i conti con questa patologia. Al continuo aumento dell'incidenza corrisponde però una sempre crescente possibilità di vincere la malattia, soprattutto grazie alla diagnostica preventiva. Parlare di numeri e diffondere la prevenzione come primo strumento con cui combattere il carcinoma diventa allora fondamentale. Per questo, il Comune di Fasano, e nello specifico l'assessorato alle Pari Opportunità nella persona dell'assessora Cinzia Caroli, ha voluto partecipare attivamente alla campagna “Nastro Rosa” promossa dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori e ha messo in campo una lodevole iniziativa con il supporto dell'Asl brindisina: ieri pomeriggio (lunedì 30 ottobre), presso l'ambulatorio al terzo piano del Punto di Assistenza Territoriale “Umberto I”, sono state offerte visite senologiche gratuite da parte del dott. Roberto De Blasi, coadiuvato da due ostetriche.

La risposta delle donne fasanesi è andata ben oltre ogni aspettativa: in tante e di svariate età si sono presentate per sottoporsi al primo screening. Il numero troppo elevato ha fatto sì che le presenti fossero divise in due tranche: la seconda è prevista per questo pomeriggio (martedì 31 ottobre), per cui, purtroppo, non sarà possibile aggiungere altre visite. Dunque una risposta massiccia, che ha messo in risalto l'esistenza di una consapevolezza alla prevenzione e ai suoi strumenti, che possono impedire interventi invasivi e devastanti. Certamente un buon risultato, ottenuto con l'impegno intrecciato di istituzioni mediche e sanitarie, che però deve proseguire il suo percorso. Si tratta cioè di continuare con l'organizzazione di convegni tematici (come quello promosso lo scorso 24 ottobre a Palazzo di Città, alla presenza di importanti professionalità mediche che hanno persino fornito istruzioni pratiche sull'autopalpazione del seno); con la diffusione di un'educazione alla prevenzione tra le più giovani e la promozione di altre giornate dedicate alla cura di sé e allo screening senologico. Insomma, abbracciare la cultura della prevenzione significa dare valore alla propria vita.

«L'affluenza corposa oggi ci fa comprendere quale sia la domanda e quale il grado di attenzione che le donne ripongono su questo tema – commenta l'assessora Caroli –. Abbiamo completato tutte le prenotazioni e mi dispiace per chi non riuscirà ad effettuare la visita. Io insisterò molto su ulteriori iniziative di questo tipo e, insieme al sindaco Zaccaria, sono convinta che il dott. Termite, responsabile Screening del Dipartimento di prevenzione dell'Asl brindisina, cercherà di accontentarci. Vogliamo garantire innanzitutto una visita gratuita a ragazze o a donne che difficilmente hanno modo di affacciarsi a questo tipo di visite, e far comprendere che esiste un reale bisogno da parte della popolazione femminile, per cui mi auguro che il Consultorio possa continuare a fruire di un professionista come il dott. De Blasi, che ringrazio caldamente per la disponibilità».

«Con la giusta anticipazione della diagnosi, non dovremmo vedere persone morire per i tumori al seno, al collo dell'utero e del colon. Quando riusciamo a fare una diagnosi con grande anticipo in tutti e tre questi casi, abbiamo la ragionevole certezza di portare a guarigione – ribadisce il dott. De Blasi –. Per il seno, le donne hanno una sensibilità particolare, perché fa parte della loro bellezza, e pertanto direi che possiamo arrivare alla guarigione soprattutto attraverso un percorso che non è devastante, come le mastectomie radicali che io stesso ho dovuto fare in passato perché le diagnosi erano terribilmente tardive e le percentuali di sopravvivenza basse. Adesso noi possiamo invertire questa rotta, regalare un futuro più sicuro. Essenziali sono iniziative come questa: per esempio in tale occasione ci sono persone che hanno trovato la possibilità di avere un primo approccio, per essere visitate e per essere istruite sul proprio futuro. Con la visita non possiamo saltare la tecnologia ma possiamo far comprendere alle donne che il loro futuro è nelle loro mani! – ha concluso il medico –».