STRUTTURE SCOLASTICHE
Inchiesta: qual è lo stato delle scuole di Fasano? SECONDA E ULTIMA PARTE
Tante le criticità da affrontare per la sicurezza degli istituti di pertinenza comunale a detta degli stessi dirigenti scolastici
FASANO - Continua (e si conclude) con le scuole di pertinenza comunale la nostra inchiesta sulla situazione delle strutture scolastiche cittadine. Vediamo qual è la situazione per le medie, elementari e asili dell'intero territorio a detta degli stessi dirigenti scolastici.
Scuola media “Bianco-Pascoli” (dirigente Gaetano Di Gennaro)
Anche sul fronte degli istituti secondari di primo grado, così come evidenziato per le superiori, si registra l'urgenza di interventi dell'ente proprietario dell'immobile, ovvero il Comune. «Ci sono dei problemi di sicurezza e bisogna affrontarli. Da parte dei dirigenti e delle scuole c'è massima collaborazione, ma l'ente preposto deve garantire la sua presenza. Senza fare retorica, non dobbiamo dimenticare che questi non sono uffici, ma qui ci sono i nostri figli: tutte le famiglie sono coinvolte, hanno figli a scuola e quindi bisogna essere solleciti»: questa la premessa del dirigente Gaetano Di Gennaro che ci illustra la situazione dei plessi da lui diretti. «Per quanto riguarda l'immobile della “Pascoli”, rispetto allo scorso anno, in parte la situazione è cambiata: penso al rifacimento dell'intera facciata, realizzato per mezzo di finanziamenti comunitari; questi interventi significativi però hanno prodotto un limite per quel che attiene la sicurezza della scuola; non ci sono deterrenti per gli atti vandalici, nonostante le diverse sollecitazioni che ho presentato fin dallo scorso anno e che ancora oggi non risultano risolte. Si tratterebbe di qualcosa di irrisorio, ad esempio installare delle telecamere e potenziare l'illuminazione esterna, magari facendoci evitare di mantenere le luci interne accese anche di notte. Un altro problema serio riguarda l'archivio nel seminterrato, soggetto al fenomeno dell'umidità. Si aggiunga l'esigenza di un rinnovo parziale delle suppellettili: servono banchi, sedie, cattedre, poltrone per i docenti. Tutto è documentato. Sto aspettando che si risolva da parte del Comune il pagamento delle utenze telefoniche fino a questo momento impropriamente pagate da noi. Per la “Bianco”, lo scorso anno abbiamo potuto utilizzare l'intervento statale “Scuole belle” impiegando 64mila euro per pitturare ringhiere, pareti che circondano l'istituto, per alcuni interventi all'interno delle aule, pulizie del portone da cui sono state eliminate delle scritte. Servono però interventi soprattutto legati alle infiltrazioni di acqua piovana. A mio parere, l'ideale sarebbe cominciare a pensare in prospettiva a un mega istituto che comprenda le due realtà. Si potrebbe pensare a un ampliamento della “Pascoli” così da creare un'unica scuola media: occorrono nuove aule, laboratori, una nuova palestra, insomma una cosa fatta per bene. Sono convinto che l'ente locale si darà da fare, anche per attuare tutte le norme sulla sicurezza degli istituti scolastici facendo in modo che le certificazioni siano complete. La realizzazione della piazzetta in largo Pitagora è stata sicuramente una buona soluzione per impedire il parcheggio delle auto e il caos all'ingresso e all'uscita da scuola ma, la presenza costante di un vigile urbano permetterebbe di educare meglio i nostri concittadini. Quello che chiediamo sono interventi di ordinaria amministrazione».
Primo Circolo Didattico (dirigente Gennaro Boggia)
«Qualcosa la si sta facendo, ma non è sufficiente»: questa la sintesi del dirigente Boggia. «Come ogni anno, inviamo al Comune la richiesta di una serie di documenti, che ancora non sono di nostra disponibilità – prosegue lo stesso –. Abbiamo avuto un tavolo tecnico dove i dirigenti hanno consegnato la propria versione sulle emergenze: qualcosa si sta cominciando a muovere. Per esempio in alcuni plessi si è intervenuto con una manutenzione ordinaria. Quello che viene chiamato intervento straordinario, invece, non si vede. Allora, l'invito che facciamo è che la sicurezza delle scuole sia al primo posto nell'agenda dell'amministrazione cittadina. Se le strutture vengono abbandonate a se stesse chiaramente il deterioramento è inevitabile. Per esempio al plesso “Ciaia” sono stati fatti lavori egregi, interventi significativi e curati nei particolari. Abbiamo fatto le nostre richieste anche quest'anno e ci sono dei plessi che meritano una manutenzione anche straordinaria. Non conosco il budget stanziato, certo è che nessun dirigente che faccia seriamente il proprio mestiere può omettere di segnalare alla pubblica amministrazione, ossia l'ente proprietario, quanto di sua competenza in materia di prevenzione di rischi e sicurezza sul luogo del lavoro. Ci auguriamo che il dialogo tra istituzioni sia costante, perché spesso gli atti vengono prodotti ma non conosciamo di fatto una risposta. Qualcosa la si è vista, per esempio prima dell'inizio della scuola la ditta incaricata per la revisione degli estintori ha fatto il suo lavoro, gli elettricisti sono venuti a sostituire della lampade non più funzionali; ci saremmo augurati anche che qualche mattonella che si muove fosse stata fissata, ma probabilmente si sta cercando di mettere insieme tutte le criticità perché presumo che per far fronte alle tante esigenze l'Ufficio Tecnico dovrà fare un planning. Siamo sempre in attesa di un finanziamento di 600mila euro, destinato alle riparazioni strutturali del nostro edificio, anche se allo stato attuale non se ne sa nulla. Ho invitato gli assessori competenti affinché cerchino di capire presso la Regione dove siamo in graduatoria. A volte c'è bisogno di poco, ma se dato in ritardo il poco diventa un po' più grande e quello che sarebbe bastato prima non è più sufficiente, perché la cosa si è ingigantita. Abbiamo usato per due annualità i fondi di “Scuole Belle” e abbiamo potuto mettere in decenti condizioni estetiche i plessi. Ma la struttura è altro! Ed è questo quello che ci preoccupa. Sulle strutture l'amministrazione non può più rimandare il suo appuntamento con la sicurezza degli alunni tutti. Ci aspettiamo un interlocutore più stabile e funzionale: non si può e non si deve affrontare il tema sicurezza scuola attraverso un rimpasto di carte burocratiche. Deve essere tempo per l'azione: la sicurezza dei bambini, dei ragazzi e di tutto il personale è sacra. Da parte della scuola pienissima disponibilità per trovare soluzioni, ma in maniera immediata».
Secondo Circolo Didattico (dirigente Federica Celeste Gennari)
Per il Secondo Circolo Didattico, che comprende le scuole primarie di “via Mignozzi” e di “via Galizia” e le scuole dell'infanzia nei plessi “Barsento”, “S. Francesco”, “S. Elia”, “Martucci” e “via Mignozzi”, ci sono diverse criticità, puntualmente denunciate e comunicate che, però, restano nel più totale dimenticatoio. Spesso sono i collaboratori scolastici a dover provvedere ad “arrangiamenti” temporanei per tamponare delle situazioni e gli stessi genitori, pur di garantire la sicurezza dei propri figli, accettano di “autotassarsi” o di fornire la loro manodopera gratuita. «All'inizio di ogni anno scolastico, noi dirigenti comunichiamo tutte le problematiche relative alla sicurezza e segnaliamo punto per punto ogni criticità, ma non possiamo fare altro! – ribadisce la Gennari –. Dirigo il Secondo Circolo da sei anni, e non ho un certificato di agibilità per i miei plessi, così come tutti i miei colleghi. È difficilissimo da avere, e se non viene rilasciato evidentemente è perché ci sono criticità serie che non vengono rimosse. Per il plesso “Martucci”, per il quale anni fa la consigliera Amati portò avanti una battaglia, sembrava che si stesse sbloccando la situazione e invece non è stato fatto niente. Quando è stato costruito aveva una sua stabilità, poi è stata scavata la roccia per dare vita a un deposito tutt'ora utilizzato dal Comune, e questo ha minato la stabilità della struttura. A “S. Elia” avevo chiesto la ristrutturazione dei bagni, che sono fatiscenti, per non parlare degli alberi di pino che hanno sollevato i mattoni nel cortile. Hanno fatto sopralluoghi, e a fine agosto sono arrivati gli operai, ma hanno solo rimosso delle mattonelle e cambiato qualche tubazione. A “S. Francesco” il verde non è stato tagliato, erbacce e arbusti sono rimasti alti; i cornicioni dei plessi di “via Mignozzi” e “via Galizia” stanno cadendo a pezzi, le porte di accesso ai terrazzi sono vetuste, fatte in legno, da dove entrano spifferi d'aria e di acqua. Per non parlare dell'arredo, per cui ho inviato richieste su richieste di mobili (e molti li ho fatti buttare). Nelle scuole materne spesso e volentieri ci arrangiamo. Per esempio, le finestre di “S. Elia” sono fragili e di ferro, ed essendo ad altezza bambino non si possono tenere aperte, per cui, per evitare che un bambino si spacchi la testa, ci siamo inventati un sistema per bloccarle. Inoltre, i terrazzi non si puliscono mai e provocano infiltrazioni. In “via Galizia” ci sono lesioni, distacchi di copriferro con esposizioni di armature, macchie, infiltrazioni: tutti segnali che denotano mancanza di manutenzione. Gli infissi sono vetusti, con parti arrugginite, vetri non in sicurezza, infiltrazioni d'acqua, bassa o nulla tenuta termica, tubazioni dell'impianto di riscaldamento poco protetti. In palestra abbiamo fatto dei lavori di ristrutturazione grazie ai fondi di “Scuole belle”, ma se non viene rimosso il problema a monte la situazione non migliora. Per la palestra di “via Mignozzi” il pavimento è sconnesso e andrebbe sistemato, motivo per il quale ne ho vietato l'accesso. Altro problema: l'illuminazione esterna dei cortili, soprattutto in “via Mignozzi” dove è stato creato un campetto di calcetto, tramite il progetto “Genitori attivi e bambini sportivi” che ha impegnato il Comitato Genitori presieduto da Francesco Trapani alla partecipazione di un bando regionale. Adesso, tramite un'altra associazione di Pezze di Greco, si sta ristrutturando il campetto esterno, però continua a mancare l'illuminazione perché hanno derubato tutto: non solo siamo soggetti a sciacallaggio ma, non avendo una struttura completamente chiusa, diventiamo anche spazio per chi si viene a drogare di notte. Ci sono molti bandi che si potrebbero intercettare e ci permetterebbero per esempio di cambiare tutti gli infissi. Le urgenze sono tantissime ma riguardano ogni struttura, non solo le mie. Io sono consapevole delle criticità, raccolgo tutte le richieste fatte al comune; adesso i genitori li mando direttamente ad esporre i disagi all'Ufficio tecnico comunale. Il vero problema è la mancata risposta da parte dell'ente. Questa situazione è sotto gli occhi di tutti. I verbali di sopralluogo contengono sempre le stesse criticità. In tutti i plessi mancano i documenti forniti dall'ente proprietario. La scuola avrebbe bisogno di tante cose, una delle più urgenti è la riqualificazione degli edifici. Basterebbe organizzarsi e magari occuparsi di un plesso all'anno. Il problema è che il male è comune, l'andazzo è generale...».
Comprensivo “Galilei-Fortunato” (dirigente Silvestro Ferrara)
Per l'istituto comprensivo “G. Galilei”, che racchiude tutti i plessi scolastici delle frazioni, abbiamo incontrato il dirigente scolastico Silvestro Ferrara che ci ha parlato di alcune problematiche delle strutture scolastiche da lui dirette ma anche di novità riguardanti l'organizzazione del nuovo anno. Il tema più caldo è, senza dubbio, quello legato all'assenza di un impianto per attività scolastiche-sportive a Montalbano. Internamente, per gli istituti montalbanesi sono stati attuati lavori di miglioria anche in questa estate, grazie alla partecipazione di bandi per fondi ministeriali, di cui la scuola si è direttamente occupata e per i quali ha ricevuto una somma di 19 mila euro. «La palestra a Montalbano, è inutile nasconderlo, manca. C'è una struttura grezza da diversi anni ma che ancora non è stata completata – ha spiegato Ferrara –. Le attività sportive le svolgiamo all'interno dell'auditorium dell'istituto “G. Fortunato” o, in base alle condizioni meteorologiche, all'esterno, con tutti i rischi legati ad esso». Altra condizione di gravità minore è quella riguardante l'istituto in via Eroi dello Spazio, a Pezze di Greco. Oltre alla situazione esterna, sottolineata nello scorso numero di Osservatorio, vi è quella relativa alla convivenza tra scuola primaria e dell'infanzia all'interno della struttura stessa. «Su questo non posso dir nulla in quanto non sono un tecnico, ma ritengo – ha sottolineato il dirigente – che attraverso uno studio di esperti si possano compiere lavori che isolino sonoramente i due spazi al quale va aggiunta, infine, un'ulteriore uscita di sicurezza. Con il tempo abbiamo imparato a convivere con questo problema non rilevante ma, una volta compiuto, quest'altro piccolo passo ci permetterebbe di mettere un punto definitivo a questa fastidiosa situazione». Dal punto di vista organizzativo è stato deliberato dal Collegio Scolastico un solo cambiamento che riguarda la scuola dell'Infanzia. Una modifica avvenuta consultando, tramite questionario specifico consegnato nel mese di ottobre del 2016, i genitori dei piccoli studenti di 4 e 5 anni, sulla possibilità di modifica di orari che permetterebbe in questo modo di concentrare le attività didattiche in quella che è definita “settimana corta” (lun-ven). L'esito del questionario ha illustrato come il 98% dei genitori sia favorevole a questa possibilità. Da quest'anno, dunque, nuovi orari per i piccoli studenti che svolgeranno la propria attività scolastica dalle ore 08:00 alle ore 16:00. Un cambiamento di orario che coinvolge gli stessi insegnanti, i quali nel fulcro della giornata (11:00-13:00) saranno chiamati a una compresenza. Per gli alunni delle scuole primarie e secondarie, invece, restano invariati orari e programmazioni che prevedevano per la scuola primaria ingresso alle ore 08:10 e uscita alle 13:10 dal lunedì al mercoledì; i restanti tre giorni l'uscita scolastica è prevista alle 12:10. Per la secondaria, infine, l'orario d'ingresso è programmato alle ore 08:00 con il suono della campanella di fine giornata alle 13:00. «Questa idea di orari è dettata da esigenze organizzative legate al servizio dei trasporti – ha spiegato il dirigente –. La differenza di dieci minuti sorge dalla necessità di non stressare gli studenti che in anni passati erano costretti ad attendere nei rispettivi bus scolastici l'orario d'ingresso previsto. Allo stesso tempo, la non coincidenza degli orari d'ingresso permette ad autisti e accompagnatori degli autobus di poter avere tutto il tempo necessario per accompagnare ogni alunno presso il proprio istituto». Resta, infine, per gli indirizzi musicali della scuola secondaria il rientro pomeridiano settimanale, quest'ultimo concordato con i genitori in base alle esigenze degli stessi alunni. «La scelta di questa tipologia di orari – conclude il preside – si basa anche sulla possibilità futura di creare nel corso del pomeriggio attività di recupero o ricreative per gli studenti per entrambe le fasce scolastiche. In questo modo gli orari saranno più dilatati e ci sarà possibilità di maggior stacco tra attività mattutine e pomeridiane».
Queste, in estrema sintesi, le denunce esternate dai dirigenti scolastici. Quello che noi ci auguriamo è che possano essere un ulteriore stimolo all'azione per il bene della collettività.
di Angelica Sicilia
29/10/2017 alle 06:24:01
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