STRUTTURE SCOLASTICHE
Inchiesta: qual è lo stato delle scuole di Fasano? PRIMA PARTE
La prima parte è dedicata agli istituti superiori di pertinenza provinciale ovvero il ' L. Da Vinci', 'G. Salvemini' e 'G. Ferraris'
FASANO - Esigue risorse finanziarie e istituzioni che preferiscono “tacere” di fronte alle numerosissime sollecitazioni e alle continue denunce dei diversi dirigenti d'istituto. Questa l'istantanea dell'edilizia scolastica nel territorio fasanese. Una realtà che, tuttavia, interessa l'intero ambito nazionale. Il report ufficiale sulla sicurezza strutturale degli edifici scolastici sarà reso noto alla fine di questo mese da “Cittadinanzattiva” (organizzazione nazionale di cittadini). Nel frattempo, però, abbiamo condotto un'inchiesta per capire quali siano le problematiche delle scuole della nostra città, sia in quelle di pertinenza comunale, che in quelle di pertinenza provinciale. Ogni dirigente ha presentato il suo quadro. A monte, l'ostacolo principale resta sempre la mancanza di fondi che blocca ogni tipo di azione, sebbene si stia parlando di un argomento che dovrebbe essere una priorità (accanto alla salute e all'ordine pubblico) per gli organi che ci amministrano. Eccezion fatta per “Scuole belle”, capitolo operativo dal 2014 con cui il MIUR ha finanziato interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici, e di cui anche le scuole della nostra città hanno usufruito, il denaro sembra proprio mancare. L'unica soluzione alternativa, allora, sarebbe sperare di intercettare fondi comunitari attraverso bandi e progetti. Riportiamo di seguito i risultati scuola per scuola partendo dalle scuole di pertinenza provinciale.
Istituto Superiore “Leonardo da Vinci” (dirigente Stella Carparelli)
Per quanto attiene il “da Vinci”, la dirigente ribadisce che non ci sono particolari problemi e che, complessivamente, l'istituto può ritenersi fortunato rispetto ad altre realtà scolastiche. «Tuttavia, resta forte la criticità che da anni denunciamo – specifica la Carparelli –; si tratta prevalentemente di due questioni: la prima è l'insistere nel nostro giardino di una vecchia struttura allo stato grezzo, di cui la Provincia aveva programmato la costruzione per l'ampliamento dei servizi amministrativi e per la realizzazione di attività laboratoriali. Per un contenzioso riguardante la Provincia e l'impresa a cui erano stati assegnati i lavori, in realtà, la struttura non è mai stata completata e, di anno in anno, la situazione diventa sempre più pericolosa. La seconda questione, certamente meno gravosa e preoccupante, riguarda il tunnel costruito per collegare il corpo d'origine dell'istituto a un altro che fu ampliato per ospitare il liceo classico. Il problema è il degrado oggettivo dei materiali con cui la galleria è stata realizzata, che è sottoposta alle conseguenze delle condizioni atmosferiche: pertanto, essa richiede ogni anno un intervento di integrazione delle giunture. Si tratta di un problema di salubrità dell'ambiente di passaggio, piuttosto che di pericolosità. Mentre la questione del grezzo ritengo debba essere risolta con più serietà, pur avendo noi il sogno di quella realizzazione, perché il nostro personale amministrativo opera in ambienti molto piccoli e spesso male arieggiati. Sarebbe poi indispensabile l'ampliamento dei laboratori, perché è vero che soddisfano le esigenze delle utenze ma, se noi volessimo accogliere la proposta del Ministero dell'accorciamento del corso liceale a 4 anni, che prevede la possibilità di accedere alle attività laboratoriali al pomeriggio per tutte le classi, allora non potremmo neanche prendere in considerazione la sperimentazione. Abbiamo un impedimento oggettivo perché i laboratori che possediamo a malapena soddisfano i bisogni della nostra utenza. Per quanto riguarda l'Istituto Professionale per i Servizi Socio-Sanitari, quest'anno la realtà è assolutamente nuova, grazie al trasloco dalla vecchia sede sita in via f.lli Rosselli al secondo piano dell'Istituto “G. Salvemini”: questo è già un vantaggio perché non è una struttura adattata a scuola, gli spazi delle aule sono adeguati, i corridoi ampi. Sicuramente dal punto di vista logistico c'è stato un netto miglioramento e adesso le ragazze sono ben collocate. Numericamente siamo “sacrificate” perché la Provincia ci ha assegnato undici ambienti che sono esattamente quelli che ci servono per far funzionare le sei classi, mentre nelle restanti abbiamo attrezzato due laboratori e una sala docenti che funge anche da presidenza e da biblioteca. Il timore è che, crescendo la popolazione scolastica, noi non avremmo la possibilità di crescere come scuola, magari formando due prime il prossimo anno. Né ci sono spazi al plesso del liceo. Le ragazze sono contente di questa nuova situazione, che è decisamente migliore rispetto alla precedente; questa nostra collocazione richiede grande collaborazione tra le dirigenze, cosa che stiamo facendo con molta serenità. Quel che si poteva fare si è fatto, non è stato negato né impedito nulla».
Istituto Superiore “G. Salvemini” (dirigente Rosa Anna Cirasino)
La dirigente Rosa Anna Cirasino ci spiega che nei due plessi del “Salvemini” – l'Itet in via Attoma e l'Ipseoa di via De Deo – non ci sono problemi di carattere strutturale. «Vorrei premettere che la manutenzione straordinaria degli edifici è compito dell'ente Provincia, mentre quella ordinaria la gestiamo noi. Ultimamente, per l'Ipseoa, ci sono stati degli interventi fatti in tutto l'istituto, compresa la palestra, la sistemazione di barriere e laboratori, i quali richiedono delle strette misure da seguire. Insomma è stato fatto molto, anche se in essere vi è ancora un problema relativo a una via di fuga, ma la Provincia comincerà a breve i lavori, anche per dare alle società sportive la possibilità di intraprendere la loro attività – ci spiega la dirigente –. Per quanto riguarda l'Itet, l'istituto è abbastanza curato da noi. Quando una persona ha cura degli ambienti come a casa propria non ci sono tanti problemi, ad esempio noi siamo intervenuti per la pavimentazione esterna; qui tuttavia mancherebbe la rivisitazione dei muri e dei cancelli, per la quale ho fatto esplicita richiesta ma senza avere risposta. Stesso discorso per la pavimentazione del cortile esterno che è pericoloso e sarebbe necessario un rifacimento. Nonostante le continue istanze, ad esempio per la potatura degli alberi o la pulizia delle aiuole, nulla è stato fatto e allora ci siamo adoperati noi, cercando di stringere i denti per sopperire all'assenza. Ho scritto un mare di lettere per comunicare con l'ente Provincia ma si tratta di tentativi vani. Gli alunni sono tutti nostri, nel senso di cittadini del territorio, per questo bisognerebbe cambiare sistema, magari sopprimendo le province e distribuendo maggiori risorse ai comuni. Ma questo è il mio parere personale. Da parte nostra, per esempio, vi è stata piena accoglienza per le ragazze del “da Vinci”, anche perché la precedente struttura di proprietà privata aveva costi elevati. Non so però cosa accadrà in futuro, per esempio se le iscrizioni all'Ipseoa dovessero aumentare nel tempo, come già accaduto quest'anno, considerato il fatto che questo nostro indirizzo permette di formare i ragazzi ai mestieri del futuro».
Istituto Superiore “G. Ferraris” (dirigente Rita Ortenzia De Vito, Responsabile di sede prof.ssa Vita Ventrella)
Al Professionale maschile sono i collaboratori stessi a provvedere a eventuali criticità, laddove possibile. A confermarlo è la responsabile di sede, la prof.ssa Vita Ventrella, che ha specificato: «La parte esterna del nostro istituto è stata in parte ripulita dalle erbacce dalla cooperativa di cui la Provincia ha la gestione. Però, tutto il resto è rimasto uguale. Partiamo dall'esterno: il cancello su via Santa Margherita è tutto arrugginito e l'ente dovrebbe intervenire con urgenza perché i ragazzi potrebbero farsi male. L'interno è stato ritinteggiato da poco, ma a spese delle scuola. Altro problema è il seminterrato: non è agibile, è abbandonato a se stesso, sporco, soggetto a topi e scarafaggi mentre potrebbe essere usato come deposito. Poi, per quanto attiene alle condizioni di sicurezza, nei laboratori c'è un soffitto che non è sicuro, a cui si aggiunge estesa umidità che traspare; per non parlare degli arredi scolastici, molto datati. Occorrerebbe fare un rinnovamento, perché siamo convinti che se i ragazzi vedono un ambiente pulito lo rispettano di più, ma se vedono il degrado si sentono autorizzati a buttare la carta per terra per esempio: questo è importante per il senso di cittadinanza che devono acquisire. L'anno scorso gli stessi ragazzi si sono impegnati a ritinteggiare le aule durante la “settimana dello studente” e hanno fatto un ottimo lavoro. In due casi ci sono tapparelle fatiscenti che provocano problemi di aereazione. Infine, sarebbe opportuno rinnovare i laboratori per consentire agli studenti di apprendere competenze al passo con i tempi, da poter spendere sul campo in eventuali aziende alla fine del percorso di studio».
di Angelica Sicilia
28/10/2017 alle 06:05:31
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