INIZIATIVA PARROCCHIALE
A Fasano una serata per conoscere don Lorenzo Milani
Iniziativa dell'associazione 'Gaudium et Spes' che ha richiamato a riflettere sul messaggio educativo del sacerdote toscano a cinquant'anni dalla sua morte
FASANO- Storia, pedagogia, filosofia, attualità ed educazione sono stati gli ingredienti nella serata di ieri sera (10 ottobre) che hanno ritratto con rapide pennellate la figura di don Lorenzo Milani presso l'auditorium dell'istituto “Leonardo Da Vinci” di Fasano. Un incontro promosso dalla fondazione “Gaudium et Spes” e dalle zone pastorali di Fasano e Fasano Sud.
Un appuntamento che ha richiamato in tanti da laici a religiosi, da insegnanti ad adulti che nel corso della serata hanno potuto ammirare e ascoltare pensieri e aneddoti sullo storico docente, scrittore ma soprattutto educatore toscano sviscerati e illustrati dal professor Sergio Tanzarella, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica Meridionale di Napoli, grande esperto e conoscitore del priore di Barbiana(FI). Ospite della serata, inoltre, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli di cui le due zone pastorali fanno parte.
A presentare gli ospiti il Priore di Fasano don Sandro Ramirez che ha saputo, coinvolgendo la preside dell'istituto Stella Carparelli, riunire i tasselli per una serata definita da Mons. Favale «Occasione alta per le parrocchie per poter divenire lievito di fraternità per la società».
Il relatore ha dato il via alla serata prendendo spunto dall'esperienza e dalle parole di papa Francesco, il quale, recentemente, nel cinquantesimo anniversario di morte dell'educatore presbitero, si è recato in pellegrinaggio sulla sua tomba, dove, ha dichiarato «Vorrei essere un prete come lui». Un espressione, certamente, forte quella del vescovo di Roma che ben sintetizza la forte risonanza che Lorenzo Milani ha avuto e ha, ancora tutt'oggi, nella società italiana. Un sacerdote dedito in primis alla fede e alla cultura. «Un epistolario di 1006 lettere che potremmo definire patrimonio straordinario non solo per la Chiesa ma l'Italia intera – ha sottolineato il professor Tanzarella -. Un'opera che illustra l'importanza e la figura straordinaria dello scrittore ma anche la sua complessità per la società dell'epoca».
Tratteggiando la biografia del sacerdote, il relatore ha evidenziato l'appartenenza ad una famiglia dell'alta borghesia fiorentina da parte di don Milani, un fattore che ha inciso nella sua formazione giovanile e culturale, sino ad arrivare quelle che vengono definiti le ‘diverse conversioni' del sacerdote fiorentino. La prima, per molti studiosi, è scaturita nel momento in cui ha vent'anni decise di entrare in seminario. Percorso conclusosi nel 1947, anno dell'ordinazione sacerdotale e anno del suo primo impiego pastorale presso San Donato di Calenzano, definita dallo stesso docente passo verso la vera conversione.
Ed ecco che il racconto dell'ospite che inizia a illustrare nel dettaglio l'opera educativa e pastorale del maestro sacerdote si fa più vivo e accolta dai presenti con un rumoroso silenzio per non perdersi nessun dettaglio e passaggio di una storia distante temporalmente a 50 anni ma ancora recente. «A San Donato è il primo passo verso un mondo che il suo ceto sociale nemmeno considerava. Quello di un mondo operaio analfabeta che scaturisce l'idea della “Scuola Popolare” che ha come unico fine quello di rendere gli essere umani normali cittadini. Dove si impara a leggere e scrivere ma soprattutto a vivere». Attività innovativa che crea fratture e polemiche e da cui scaturisce l'esperienza forzata di Barbiana, una piccola realtà tra gli appennini toscani vuole trasformarsi in spedizione punitiva. «E da questa esperienza che si forma in maniera più decisa in lui il tema della “Parresia”, parola di origine greca che potremmo tradurre come “ricerca della verità”». Motto che personifica don Lorenzo Milani attraverso il principio di dedicarsi al prossimo e la capacità di annunciare attraverso le sue lettere il nostro presente.
«L'esperienza e le parole di don Milani non nascono per distruggere ma per costruire - ha evidenziato nel suo intervento il vescovo Favale-. È stato il compagno delle persone, non si è posto difronte con i giudizi ma ha saputo camminare al fianco di chi si è trovato accanto a lui. La forza di don Lorenzo è stata lo Spirito Santo perché prima di ogni cosa è stato un prete credente».
di Donato Miccoli
11/10/2017 alle 05:24:49
Leggi anche:
Taglio su misura + piega gloss a soli € 20
Eligio Parrucchieri ti invita a conoscere i suoi prodotti.
Stazione di servizio Q8 Cacucci
Carburanti e servizi
Efficienza e puntualità nei servizi e prodotti offerti alla clientela