EPISODIO DA CHIARIRE
Lido di Torre Canne nega l'accesso ad un disabile e scoppia la polemica
Sotto accusa 'Lido Fiume Piccolo' i cui gestori però si giustificano: 'Nessun accesso negato, ci siamo preoccupati della sicurezza del ragazzo'
FASANO - Un disabile vede negati i suoi diritti di poter accedere ad un lido e scoppia la polemica. E' accaduto a Torre Canne dove la famiglia di Antonio Valente, 21enne tetraplegico di Monopoli, si è visto rifiutare l'ingresso a Lido Fiume Piccolo, struttura sita nella frazione marinara fasanese. A denunciare questa vicenda tutta da chiarire è la mamma del ragazzo, Rita Tropiano, che si è affidata all'avvocato di famiglia per far chiarezza su questa storia di esclusione ed emarginazione sociale resa pubblica dalla Rai. La famiglia Valente voleva trascorrere, col proprio camper, una settimana nel lido fasanese peraltro munita di passerella che favorisce l'accesso al mare dei disabili. Del resto il nucleo familiare monopolitano era già stato in vacanza nello stesso lido negli anni scorsi. Ma quest'anno l'accesso è stato negato per motivi che i genitori di Antonio ritengono poco chiari. «I gestori del lido non ci hanno fatti entrare – spiega Rita Tropiano -. Ci hanno rifiutato e ci hanno fatto uscire col camper».
Una situazione che ha amareggiato non poco la famiglia Valente che ha deciso così di rivolgersi all'avvocato di famiglia. «E' una palese violazione della legge – spiega l'avvocato Michele Carofiglio -. Ed è contraria ai principi che ispirano non soltanto la nostra cultura e la nostra storia ma anche il sentire comune». Ma i gestori di Lido Fiume Piccolo non ci stanno a passare per gli insensibili di turno. «Non c'è stato nessun negato accesso alla famiglia Valente – spiega Giulia Masi di Lido Fiume Piccolo -. Ci siamo solamente preoccupati della sicurezza del ragazzo visto che le ultime mareggiate hanno reso praticamente inaccessibile da parte dei disabili l'ingresso a mare. Quindi ci siamo solo preoccupati dell'incolumità del ragazzo stesso e della mamma».
Nell'aprile scorso l'Amministrazione comunale di Fasano aveva chiesto la massima collaborazione proprio ai lidi balneari privati affinché si attrezzassero al meglio per ospitare disabili. L'Amministrazione chiedeva la realizzazione di pedane in legno per consentire anche ai disabili fisici (compresi quelli in carrozzina) la possibilità di fruire delle spiagge e della scogliera per il conseguente accesso diretto al mare. «L'inclusione sociale, sviluppata su vari piani e livelli, è l'asse portante dell'attività di una Pubblica Amministrazione e noi ci faremo carico di supportare i titolari di lidi su suolo privato nell'aspetto burocratico previsto per la realizzazione di passerelle» aveva dichiarato l'assessore comunale al Demanio Leonardo Deleonardis. I titolari di stabilimenti balneari su suolo privato ed i proprietari confinanti con il demanio marittimo dovevano inviare al Comune una semplice manifestazione d'interesse alla realizzazione delle passerelle e toccava all'Ufficio demanio marittimo comunale individuare l'ubicazione ed il dimensionamento delle pedane cui sarebbe seguita la progettazione del manufatto (sempre a cura del Comune) da sottoporre all'approvazione degli Enti competenti (Capitaneria di porto, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane, Soprintendenza archeologica, Soprintendenza per i Beni paesaggistici). Il Comune, una volta acquisite le autorizzazioni, avrebbe dato il via libera ai titolari dei lidi di realizzare, a loro spese, le passerelle che dovevano essere di legno e, comunque, amovibili, ossia rimosse alla fine della stagione balneare.
di Redazione
30/08/2017 alle 06:17:56
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