INCONTRO INTERESSANTE
Le opportunità di lavoro offerte alle donne dall'Europa in un convegno a Selva di Fasano
Interessante convegno organizzato a latere della Mostra Fasanese dell'Artigianato: inaugurata anche una mostra fotografica
FASANO - “Donna e lavoro: quale occupazione possibile?” è il convegno tenutosi ieri (venerdì 11 agosto) nella Casina municipale, a Selva di Fasano, nell'ambito della “Mostra Fasanese dell'Artigianato”, la rassegna aperta fino al 20 agosto al Palazzo dei congressi organizzata dal Comune di Fasano in collaborazione con “ArtigianFaso”. Al convegno sono intervenute l'assessora alle Attività produttive Luana Amati, la direttora della Confederazione nazionale artigianato (Cna) di Brindisi Sonia Rubino, la consigliera di Parità della Provincia di Brindisi Dina Nani e la consigliera nazionale di Parità (del ministero del Lavoro) Francesca Bagni Cipriani. Il convegno, moderato da Anna Schena (consulente d'impresa), ha visto a latere anche l'inaugurazione della mostra fotografica “Donna e lavoro tra vecchi mestieri e nuove professioni” realizzata dalla Provincia di Brindisi e che vuole evidenziare la fatica, ma anche i successi delle lotte femminili consumatesi negli anni per raggiungere la parità con gli uomini. Così, l'esposizione parte da fotografie ritraenti donne alle prese con i tipici mestieri femminili di cura della persona e della casa, fino alla svolta del Dopoguerra, quando molte più donne cominciarono a scolarizzarsi e, quindi, a prepararsi per avviarsi verso un mercato del lavoro differente da quello tradizionalmente concepito come femminile.
Il convegno si è concentrato soprattutto sulle nuove opportunitàche ilmondo del lavoro offre alle donne grazie all'Europapartendo dal presupposto che le stesse donne hanno da sempre dimostrato di portare il loro valore aggiunto in ogni contesto in cui sono state impegnate. La partecipazione femminile al mercato del lavoro è ancora ferma, in Italia, a percentuali troppo basse rispetto a quelle richieste dall'Europa. Eppure come confermato da uno studio dell'Ocse il lavoro delle donne, rientra a tutti gli effetti tra i fattori di sviluppo di un paese, e farebbe crescere l'Italia: una maggiore partecipazione femminile al lavoro potrebbe far aumentare il Pil pro-capite in Italia di punti percentuali all'anno. Occorre lavorare su più fronti quello istituzionale promuovendo e coordinando i servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sostenendo politiche attive del lavoro integrate con le politiche sociali ed educative per garantire un'adeguata rete di servizi a partire da quelli per la prima infanzia e non lasciare nessuna donna sola davanti a queste difficoltà. Altresì sul fronte imprenditoriale, non solo incentivando con premialità economiche le aziende che attuano favoriscono la conciliazione famiglia-lavoro ma anche attraverso la formazione per i manager/direzione sulle tematiche di conciliazione famiglia-lavoro.
di Redazione
12/08/2017 alle 06:35:29
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