INIZIATIVA ITINERANTE
'Food Innovation Global Mission' fa tappa a Fasano
L'iniziativa tende a far conoscere le innovazioni sui prodotti dell'agroalimentare associate al conseguimento di standard eccellenti
FASANO – Ieri pomeriggio (31 maggio) si è tenuta, nella Sala di Rappresentanza del Palazzo municipale di Fasano, una delle quattro tappe pugliesi del “Food Innovation Global Mission”, iniziativa che si occupa di far conoscere in varie parti del mondo le innovazioni sui prodotti dell'agroalimentare associate al conseguimento di eccellenti standard di qualità finalizzati a preservare e migliorare la salute umana. Nell'introduzione di questo workshop l'assessore alle attività produttive Luana Amati ha spiegato come Fasano sia stata scelta tra le tappe pugliesi per la start up fasanese “Oliveheat” di Cosimo Damiano Guarini, che produce olio salutistico da ulivi secolari. Nel suo intervento Guarini ha spiegato come la sua idea sia quella di un progetto di valorizzazione culturale e territoriale dove alla qualità dell'olio si unisce il grande patrimonio degli ulivi monumentali, che oggi rappresentano il simbolo di quella Puglia culturale, agricola, turistica, storica, naturale, unica. La materia prima, infatti, è ottenuta da ulivi mappati come “monumentali” dalla Regione Puglia e gestiti in regime di agricoltura biologica da più di vent'anni, quando il “fare BIO” era una scelta convinta di vita e gestione aziendale.
L'intervento successivo è stato quello di Maria Palmisano, co-fondatrice della start up “Bioinnotech” insieme ad altre tre biotecnologhe come lei di Rutigliano. Queste quattro giovani donne con un età compresa dai 25 ai 27 anni si sono unite in un progetto per la valorizzazione del siero del latte, che ha un elevato potere inquinante e dalla quale questa start up ottiene proteine e lievito. Subito dopo è seguito l'intervento di Nick Difino,“ambasciatore” della Regione Puglia in questo progetto, giacché è un ricercatore sulle culture del cibo e sull'innovazione tecnologica, nonché autore e conduttore tv. Difino ha concluso sottolineando come in questo progetto, il “Food Innovation Global Mission”, sia stato importante per vedere la cultura agroalimentare da un'altra prospettiva, altri ingredienti e diversa formulazione della stessa domanda. Ma come punto focale c'è il ritorno alla terra. Tornare indietro per andare avanti. Tutto ciò che mangiamo deve essere proiettato verso la salute e non verso l'auto-distruzione.
Corrado Vescia
di Redazione
01/06/2017 alle 04:49:10
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