NOVITà SANITARIE
Una Fondazione a Fasano per rivoluzionare l'assistenza sanitaria locale
L'idea è venuta ad alcuni medici tra cui il presidente dell'Ordine dei medici della Provincia di Brindisi Emanuele Vinci
FASANO - Il mensile Osservatorio, nel numero di gennaio, pubblicò una notizia destinata a far rumore. Da qualche settimana c'era chi a Fasano, sotto la spinta del dott. Emanuele Vinci, presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Brindisi, stava elaborando una proposta choc che, se presa in considerazione, potrebbe rivoluzionare l'assistenza sanitaria locale. Di che cosa si trattava? Far gestire l'assistenza sanitaria alla comunità locale, attraverso la creazione di una Fondazione. Questa proposta partiva dalla considerazione che ormai per l'opinione pubblica il sistema sanitario offre sempre meno: dalla chiusura degli ospedali, alle limitazioni dell'uso dei test diagnostici, all'uso delle medicine. Lo scenario che si presenta oggi sotto gli occhi di tutti è quello di un sistema sanitario che non regge più dal punto di vista finanziario: a un numero di patologie, specialmente le croniche, che tendono ad aumentare, e ai bisogni assistenziali che mutano e aumentano, il sistema non riesce più a star dietro finanziariamente. Con un trend che in questi anni è in forte aumento per le patologie e per il costo dei farmaci, il sistema sanitario però a malapena riesce a mantenere il livello assistenziale degli anni precedenti. E quindi lo scompenso è sempre maggiore. Ciò è conseguenza principalmente del fatto che il nostro sistema sanitario è organizzato in “aziende sanitarie”.
Già la definizione di “azienda” significa che si deve cercare di raggiungere il pareggio di bilancio. E così, visti i disastrosi conti in cui naviga la sanità, le nostre “aziende sanitarie” non possono assumere nuovo personale per il blocco del turn over che si trascina da anni. Si assiste così non solo a una diminuzione dei servizi e delle prestazioni, ma si registra anche il fenomeno che le aziende sanitarie per cercare di quadrare i conti, in mancanza di personale, appaltano molte delle prestazioni erogate all'esterno. Sempre più finiscono ad aziende private le pulizie, la mensa, l'assistenza domiciliare e alcuni servizi amministrativi. Se ne deduce che il sistema sanitario va sempre più verso una privatizzazione. E i risultati conseguiti dalle “aziende” pugliesi sono inquietanti. In una recente classifica nazionale, il livello di assistenza sanitaria erogata dalla Regione Puglia è risultato essere al terz'ultimo posto in Italia: peggio di noi stanno solo la Sicilia e la Calabria. È ovvio che in queste condizioni il sistema sanitario non regge. Ciò che sta succedendo in tutti gli ospedali, soprattutto del Sud è preoccupante. Anche il piano di riordino che la Regione Puglia sta cercando da mesi di portare a termine, si inserisce nel contesto in cui la programmazione dell'assistenza globale sul territorio non c'è; per cui si programma una parte dell'assistenza senza avere la visualizzazione d'assieme. E così, chiuso l'ospedali di Fasano quelli di Monopoli, e Ostuni sono sempre più intasati e rischiano il collasso: tutto ciò naturalmente a scapito del livello di assistenza e della salute dei cittadini. Il dramma dunque è che viene messa in discussione non solo la cura delle persone, ma anche la salute. Tutelare la salute significa curare la persona quando è malata e fare opera di prevenzione prima che si ammali.
Sulla base di queste premesse, il dott. Emanuele Vinci, attraverso l'intervista a Osservatorio, proponeva possibili soluzioni. «La cosa preoccupante, che tutto questo sistema sta sempre più esautorando le comunità locali dalla gestione dell'assistenza – spiegava il Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Brindisi –. Come è nata l'assistenza pubblica in Italia? Dai singoli Comuni, dalle comunità, che nominavano il medico condotto, l'ufficiale sanitario, l'ostetrica condotta, il medico scolastico. A tenerlo in piedi erano i benefattori: la gente che poteva lasciava denaro o proprietà per l'assistenza e si creavano gli istituti per assistere gli anziani (es. Canonico Rossini), per gli orfani e per i bambini in condizioni economiche disagiate (es. Orfanotrofio Latorre, Sacro Cuore). Chi non aveva eredi preferiva lasciare la proprietà alla collettività per consentire l'assistenza pubblica. A Fasano in proposito c'è un lungo elenco di benefattori. Questo fenomeno è cessato dagli inizi degli anni ‘70. Che significa ciò? Non è che siano cambiate le persone: è che la gente non si riconosce più nel sistema sanitario pubblico! Allora, se il diritto alla salute è un diritto politico costituzionale, deve essere un diritto di partecipazione non solo del singolo cittadino, che deve contribuire alla gestione del suo percorso di cura nel rinnovato rapporto medico-paziente, ma anche della comunità che deve riacquistare la gestione dei percorsi assistenziali. E quindi c'è bisogno di una profonda riforma del sistema, che invece affida tutto ad aziende sanitarie con l'obbligo del pareggio di bilancio. Sono le comunità invece che devono riacquisire questo potere gestionale».
Come si può fare, in concreto? «Si devono adottare modelli gestionali completamente nuovi – spiegava Vinci –. Non si può ritornare alla situazione dei primi del '900 affidando certi poteri ai Comuni o ad altre amministrazioni pubbliche. E quindi l'idea sulla quale si sta lavorando e discutendo è la creazione di Fondazioni miste, pubbliche-private, presiedute dal sindaco che è eletto dai cittadini e che ha un rapporto costante con gli stessi. A far parte di questa Fondazione devono essere chiamate le forze economiche, produttive e culturali della comunità, chiedendo alle Asl che, invece di appaltare i servizi ai privati, li affidi alla Fondazione. Questa è la scommessa! Questo è l'obiettivo sul quale mi auguro si apra un confronto serio». La pietra nello stagno era stata lanciata. Così Osservatorio ha pensato di organizzare un incontro pubblico per far sì che si possa comprendere cosa ne pensano quelli che potrebbero far sì che l'idea, interessante e innovativa, sia attuabile. L'incontro è programmato per mercoledì 5 aprile, alle ore 18, nella Sala Convegni della Società Operaia in via Pepe ed avrà come tema Comunità e Salute: una Fondazione per il Cittadino e il Medico Per parlare dell'argomento Osservatorio ha invitato Emanuele Vinci, presidente Ordine dei Medici della Provincia di Brindisi e Donato Monopoli, segretario provinciale dei Medici di MG, due dei medici che si stanno impegnando per mettere a punto l'ambizioso progetto. Osservatorio ha anche inteso invitare i rappresentanti istituzionali locali: Nicola Latorre, presidente Commissione Difesa, Senato della Repubblica; Fabiano Amati, presidente Commissione Bilancio Regione Puglia; Francesco Zaccaria, Sindaco di Fasano e il dott. Giuseppe Pasqualone, direttore generale della Asl di Brindisi, per comprendere la loro posizione di fronte a un'idea così innovativa. Al dibattito prenderà parte anche il prof. Donato Fanigliulo, presidente della Società Operaia di Fasano. I lavori saranno moderati dal nostro direttore Zino Mastro.
di Redazione
15/03/2017 alle 06:04:06
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