CHIUSURA OSPEDALE
Centinaia di fasanesi in piazza contro la chiusura dell'ospedale 'Umberto I'
Un'iniziativa di protesta apolitica per continuare a manifestare il disappunto della città alla luce della chiusura degli ultimi reparti ospedalieri
FASANO - Fasano stufa? Tanto. Fasano rassegnata? No di certo. Centinaia di cittadini di Fasano si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Ciaia, dinanzi a Palazzo di Città, per continuare a urlare il proprio no contro, l'ormai fatta, chiusura dell'ospedale cittadino ‘Umberto I'. Una protesta nata senza nessun colore politico ma proprio la politica fasanese è stata la protagonista centrale della mattinata. Fasano sembra essersi svegliata troppo tardi. La delibera n. 301 dello scorso 17 febbraio, che ha sancito la chiusura ufficiale del nosocomio cittadino, è stata la sveglia che ha destato dal sonno una città che, come poche volte nella storia recente, si è ritrovata quasi compatta nella stessa battaglia. Un unico coro da parte dei cittadini, delle associazioni, degli studenti e dei movimenti presenti: il diritto alla salute del cittadino. In attesa della nuova struttura ospedaliera che sorgerà tra i Comuni di Monopoli e Fasano, i manifestanti hanno voluto, nei diversi interventi, sottolineare il proprio disappunto verso la chiusura del vecchio ospedale senza attendere il nuovo e il mancato sostegno da parte della classe politica di Fasano. Sul banco degli imputati, per alcuni manifestanti, il primo cittadino Francesco Zaccaria e il consigliere regionale Fabiano Amati. Ad accusarli il promotore della protesta Enzo Scarafile ma anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Raffaele Trisciuzzi, spogliato, però, dal suo incarico.
Sia Zaccaria che Amati, però, non si sono sottratti al confronto. Alcuni manifestanti hanno invaso l'atrio d'ingresso di Palazzo di Città, altri sono saliti sino alla sala di rappresentanza, dove, avrebbe dovuto tenersi una conferenza stampa poi rinviata. Zaccaria, facendosi largo tra la folla, è giunto sul luogo cruciale della protesta tentando di intervenire prendendo la parola per placare gli animi di una folla sempre più accesa. L'intervento del primo cittadino, senza non poche difficoltà perché spesso interrotto dalle urla di rabbia dei manifestanti che hanno voluto sfogare il proprio malumore, sino ad invitare il sindaco Zaccaria a dimettersi, ha cercato di spiegare come ormai si debba pensare al nuovo ospedale. Lo stesso sindaco, una volta abbassati i toni, si è trattenuto in piazza con i cittadini, così come alcuni consiglieri di maggioranza presenti, ai quali si è aggiunto il consigliere regionale Fabiano Amati. Non sono, però, bastati questi interventi a raffreddare gli animi e a far tirare i remi in barca ai manifestanti che hanno sciolto la protesta con la promessa di rivedersi ogni sabato mattina in piazza Ciaia per denunciare il malumore della città.
di Donato Miccoli
04/03/2017 alle 15:02:11
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