CITTà IN SUBBUGLIO
Fasano scende in piazza per far 'resuscitare' l'ospedale
Questa mattina, sabato 4 marzo, è prevista in piazza Ciaia una mobilitazione popolare: si attendono associazioni, studenti e semplici cittadini
FASANO - Fasano scende in piazza per cercare di far tornare indietro la Regione Puglia sul piano di riordino ospedaliero o quanto meno sulla parte che ha di fatto svuotato l'Umberto I. Questa mattina, dalle ore 10, in piazza Ciaia si dovrebbero riunire associazioni, studenti e semplici cittadini solo per rivendicare il diritto alla salute. Ci saranno anche esponenti politici ma senza bandiere. I promotori, infatti, lo hanno espressamente chiesto di non strumentalizzare il tutto. I manifestanti chiederanno, così, a gran voce, il ritiro della delibera n. 301 del 17 febbraio scorso con cui la direzione Generale dell'Asl di Brindisi ha decretato la definitiva chiusura dell'ospedale di Fasano. Si polemizza anche sul fatto che l'ultima delibera regionale ha chiarito che buona parte degli ospedali di cui è prevista la riconversione verranno chiusi, quando saranno pronte le nuove strutture. E' successo a Grottaglie, che resterà aperto fino alla realizzazione del San Cataldo di Taranto, o a Casarano operativo fino all' ampliamento del Vito Fazzi di Lecce. E Fasano? I promotori della protesta lamentano il fatto che sia stata lasciata fuori da questa valutazione.
«I fasanesi – spiegano dal comitato organizzatore - saranno costretti a spostarsi con notevoli disagi per curarsi. Disagi per la popolazione che aumenteranno per il venir meno dei livelli minimi di assistenza ed è in gioco la organizzazione dei servizi per i prossimi dieci anni, tempo necessario per la realizzazione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano». «Vogliamo che l'Umberto I riacquisti tutti i reparti che gli sono stati sottratti in questi anni – ha più volte ribadito Enzo Scarafile che di questa protesta è stata l'anima -. Vogliamo che sia rispettata la Costituzione nell'articolo in cui si legge che il cittadino ha diritto alla salute. Quando si è cominciato a parlare di riordino non avrei mai pensato che si arrivasse a questo punto. Prima con Fitto, poi Vendola e infine Emiliano hanno creato confusione anche in noi cittadini che, e qui recito un mea culpa, probabilmente non abbiamo capito la gravità di quello che stava accadendo». Lo stesso Scarafile ha organizzato già altre due manifestazioni per chiedere la riapertura dell'Umberto I e ogni volta la gente è sempre stata di più. Certo, non una rivoluzione popolare ma pare che per questa mattina il passa parola sia stato tambureggiante. «Protesteremo ad oltranza e con manifestazioni sempre più ad effetto – continua Scarafile -. Oggi in piazza e se non ci ascoltano bloccheremo la Statale 379. Se non riaprono l'ospedale di Fasano, sono pronto a a tutto. Non ho paura se la causa è giusta». Accantonata anche la polemica con il comitato di Ostuni. E' deciso ormai: ognuno per la propria strada e con le proprie pretese «L'ho ripetuto diverse volte e lo ribadisco – conclude Scarafile - Io devo tutelare la mia città e non le altre. Nessuno ha mosso un dito quando i reparti a Fasano venivano sistematicamente chiusi. Per la manifestazione odierna abbiamo chiesto anche ai più giovani, agli studenti, di darci una mano, Del resto sono loro il nostro futuro e potrebbero essere i primi a pagare questa scriteriata politica sanitaria che, privandola dell'ospedale, priva una comunità anche della propria identità. Dobbiamo essere tanti perché sia chiara una cosa: se la gente non scenderà in piazza non riusciremo mai ad ottenere niente».
Dicevamo dei politici. A sorpresa potrebbe comparire in piazza anche il sindaco Francesco Zaccaria. Deciderà all'ultimo minuto se confrontarsi con la piazza che già in passato aveva chiesto un suo intervento. Ci saranno, ma senza vessilli, gli attivisti del Movimento 5 Stelle con il consigliere comunale Raffaele Trisciuzzi in testa. Lo stesso Trisciuzzi che ha polemizzato con il consigliere regionale Fabiano Amati che in questi giorni ha parlato di un pronto soccorso potenziato rispetto al passato.
di Redazione
04/03/2017 alle 05:45:24
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