NOTE DOLENTI
Crolla la differenziata a Fasano: nessun risparmio sulle tariffe regionali
Nel Brindisino solo nove Comuni su venti hanno superato la soglia del 65%: la nostra città si è fermata al 59,07%, dieci punti in meno del 2015
FASANO - Una volta Fasano era un Comune "riciclone". Ora, i dati parlano chiaro, c'è qualcosa che non va dato che il dato di raccolta differenziata per il 2016 si è fermato al 59,07%, il più basso degli ultimi anni. Un numero che allarma anche perché, con questa percentuale, Fasano non rientrerà tra quei Comuni che otterranno un risparmio sulle tariffe in ossequio alle linee guida deliberate dalla Giunta regionale lo scorso 26 ottobre. Nel Brindisino, ad esempio, solo nove Comuni su venti hanno superato la soglia del 65% necessaria ad ottenere la quota risparmio: Ostuni, Mesagne, Latiano, Erchie, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna e Villa Castelli.
Fasano assente dopo che per qualche anno era stato tra i Comuni con la percentuale più alta in tutta la Regione. Non è uno scherzo. Solo nel 2015 la nostra città faceva registrare,come dato, il 69,9% ergendosi a primo Comune della Provincia di Brindisi e tra i migliori in tutta la Regione. Dieci punti in un anno: incredibile e allo stesso tempo assurdo. Sembra che i cittadini, di colpo, si siano stancati di differenziare. Vuoi la mancanza di premialità, vuoi l'aumento della Tari che ha indispettito non poco i fasanesi, vuoi anche gli scarsi controlli sul territorio (solo di recente sono state installate telecamere per "beccare" gli indisciplinati) certo è che si è scesi a livelli bassissimi. Il problema è che se non ci sarà un'inversione di rotta sarà impossibile ritoccare la Tari dato che mentre i Comuni ricicloni potranno saltare il passaggio della biostabilizzazione per quanto concerne il secco non riciclabile e conferire direttamente in discarica, con sostanziali risparmi sulle tariffe, Fasano questo non lo potrà fare.
Domani (lunedì 30 gennaio), oltre tutto, approderà il consiglio comunale il piano finanziario della gestione del ciclo rifiuti 2017. Ebbene, a leggere le carte, non ci sono variazioni rispetto al 2016. Cosa vuoldire? Che la Tari anche per il prossimo anno sarà la stessa col serio rischio di vederla aumentata se si ripresenteranno problemi come lo scorso anno quando molti Comuni furono costretti a mandare i rifiuti in Emilia Romagna per il conferimento con il conseguente aumento dei costi.
di Redazione
29/01/2017 alle 06:42:35
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