BRUTTA STORIA
Licenziamenti all'ipermercato Conad di Conforama a Fasano: i sindacati chiedono un confronto
La società che gestisce l'ipermercato ha avviato le procedure di licenziamento per 21 dipendenti fasanesi, tutti operativi nell'area vendita
FASANO - Valanga di licenziamenti in casa Conad, a Fasano come a Cavallino, nel Leccese. In ragione di un crollo parallelo del fatturato per 4 milioni di euro negli ultimi quattro anni, Sud 3 srl e Zeus srl, rispettivamente, titolari dei punti vendita nei centri commerciali Conforama e E.Leclerc, solo tre giorni fa, hanno comunicato a sindacati, Direzione territoriale del lavoro e Provincia l'avvio di due procedure di licenziamento collettivo previo collocamento in mobilità di complessivi 76 dipendenti degli attuali 191: 21 su 58 nella prima struttura, 55 su 133 nella seconda (Lecce), tutti operativi nell'area vendita.
Colpo “basso” all'alba del nuovo anno e a poco più di due mesi dalla scadenza del contratto di solidarietà, vigente, per i 191 addetti, dal 2013, prima ancora, cioè, che Sogiper srl cedesse i rami d'azienda a Sud 3 srl e Zeus srl, a loro volta, beneficiarie (in proroga) dello stesso ammortizzatore fino al prossimo 31 marzo. I sindacati chiedono alle società l'apertura di un «confronto urgente» (previsto dalla procedura), per tentare di condurre i gestori a un ripensamento, oggi auspicato da tutti i lavoratori individuati in esubero dopo anni di attività al servizio delle strutture commerciali. Due procedure identiche per due realtà produttive distanti poco meno di cento chilometri. Sorprende, con riferimento alle ragioni elencate, il carattere “gemellare” della scelta che Sud 3 srl e Zeus srl, nello stesso giorno, hanno definito «obbligata» allo scopo «di salvaguardare l'esistenza stessa del punto vendita». Cambiano i numeri ma solo nella forma. In proporzione al fatturato (Zeus vende il doppio di Sud 3 srl) il calo rilevato da ciascuna struttura, nel medesimo arco temporale, ha, infatti, medesima intensità: 4 milioni di euro dal 2012. Tanto vale per dato relativo al personale.
«L'andamento economico della società non consente – scrive Sud 3 srl sulla comunicazione di avvio procedura – l'integrale conservazione dei livelli occupazionali attualmente esistenti nell'area vendita giacché il volume d'affari, indice dell'effettiva attività produttiva, è da diversi anni in costante diminuzione, al punto che le vendite complessive dal 2016 risultano inferiori a quelle del 2012 del 24%. La previsione per il 2017 evidenzia –– si legge ancora – una ulteriore tendenza degenerativa», con ciò intendendo calo dei consumi, calo dei prezzi degli alimentari, acquisto prevalente di prodotti in promozione, incremento delle strutture concorrenti e incremento dei punti vendita i tipologia discount. «Tutto ciò – prosegue Sud 3 srl – impone il ricorso alla procedura di licenziamento collettivo perché sono risultate vane le iniziative già poste in essere a livello tecnico, organizzativo, produttivo e formativo». La stessa società riferisce, infatti, di aver investito anche nella struttura: «Con l'obiettivo di migliorare i risultati economici e cercare di mantenere i livelli occupazionali, in questi anni la società ha effettuato investimenti di ristrutturazione e innovazione del punto vendita e interventi strutturali e organizzativi per il contenimento dei costi. Nonostante gli investimenti effettuati, la proposta commerciale e la capacità professionale degli addetti, la società – spiega - registra ancora una situazione di difficoltà economica e uno squilibrio tra costi e ricavi che non consentono di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali al termine del periodo di solidarietà».
Sud 3 srl non pone alternative perché afferma che «l'andamento negativo ha assunto, e con il tempo assumerà sempre più, una natura strutturale che produce e produrrà una riduzione dell'attività commerciale e la conseguente razionalizzazione dell'organizzazione del lavoro e degli organici». Questo è il quadro. L'impatto sociale è, purtroppo, prevedibile. Ma, per Sud 3 e Zeus srl, l'obiettivo dichiarato è uno: «Immediato recupero di efficienza ed efficacia della struttura, adeguando l'organizzazione del lavoro e dell'organico alle effettive necessità aziendali, al fine di assicurarsi un'adeguata permanenza nel mutato scenario del mercato della distribuzione».
di Redazione
08/01/2017 alle 06:45:12
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