POLEMICA A DISTANZA
Margherita Latorre: 'Sui dati di Legambiente bisogna vederci chiaro'
Il funzionario comunale, esperta di turismo, pone dei dubbi sul perché le acque di Forcatella siano fortemente inquinate
Margherita Latorre
FASANO – «Bisogna vederci chiaro». Questo il primo commento del funzionario comunale settore turismo Margherita Latorre dopo che Goletta Verde di Legambiente ha nuovamente bocciato le acque di Forcatella. La Latorre, che ha preparato i dossier che hanno permesso al Comune di Fasano di ricevere Bandiera Blu e Vele proprio di Legambiente, ha già chiesto all'assessore al turismo Laura De Mola che si organizzi un incontro per capire le ragioni di quanto accaduto a Forcatella.
«Sull'inquinamento a Forcatella vorrei vederci chiaro – dice la Latorre -. Se i rilievi di Legambiente sono veri c'è qualcuno che non fa il suo dovere. Le acque devono uscire dal depuratore di Forcatella depurate. Quindi se nei prelievi sono presenti coli fecali o enterococchi vuol dire che questo non avviene. Di conseguenza l'Amministrazione deve chiedere all'Acquedotto Pugliese, ente gestore del depuratore, il perché non escano acque depurate. Se invece questo non è vero e cioè le acque sono depurate qualcuno deve spiegare il perché dell'inquinamento. Non solo. Le acque del depuratore di Forcatella, per la totalità nei mesi estivi, vengono ulteriormente affinate e usate in agricoltura con l'impianto gestito dall'Acqua Soil. Allora mi chiedo. Se il 100% delle acque viene utilizzato in agricoltura cosa esce in mare? Sulla carta niente. Tornando indietro, quindi, se i prelievi di Legambiente sono veri ci si chiede da dove vengano fuori gli elementi inquinanti. Potrebbero, a questo punto, essere causati da scarichi illegali. Le attività produttive presenti sulla costa tra Savelletri e Torre Canne non hanno fogna ma utilizzano fosse che poi vengono svuotate da ditte specializzate che a loro volta devono smaltirle in siti appositi. Abbiamo la certezza che questo avvenga o che magari ci sia qualche sversamento notturno in mare abusivo? Altrimenti non si spiegherebbe come mai l'Arpa ci offre dati positivi e Legambiente invece negativi». Una ipotesi grave, quella ventilata dal funzionario comunale. Ma chi è preposto ai controlli? «Non lo so di preciso – ribatte la Latorre -. Probabilmente la Polizia municipale. Forse non ci siamo mai posti questo problema ma alla luce di questa discrasia tra i prelievi dell'Arpa e quelli di Legambiente dobbiamo prendere in considerazione anche questa opportunità. Personalmente ho chiesto all'assessore De Mola di convocare una riunione tra Amministrazione comunale e tutti i soggetti interessati (Aqp, Acqua Soil e Polizia municipale) per cominciare a capire cos'è che non va. Deve esserci per forza un punto critico e bisogna vederci chiaro perché non è giusto che Fasano veda lesa la sua immagine per qualcuno che non fa appieno il suo dovere».
La Latorre, poi, sottolinea infine alcune sbavature nella macchina turistica locale soprattutto riguardo alle attività produttive presenti tra Savelletri e Torre Canne. «C'è pressapochismo per quanto riguarda tutta l'immagine e la gestione di questo fenomeno – conclude -. E' bellissimo avere ristorantini sul mare. Del resto sono anch'essi attrazione turistica. Ma bisogna capire qual è l'impatto sul territorio. Se qualcuno di questi non rispetta le regole per quanto riguarda la gestione dei liquami diventa un boomerang. E poi vorrei specificare una cosa importante anche per coloro che si lamentano di come venga gestito il settore turismo. Non può esistere che uno si sveglia una mattina ed è esperto di turismo. E non è solo essere proprietari di una struttura che rende esperti di turismo. Certo, sono persone che lavorano nel turismo ma nel proprio ambito. Quando si parla di turismo sono tante cose messe insieme che devono tendere a vendere un prodotto, in questo caso un territorio, che non deve intaccare il patrimonio ambientale, culturale e monumentale oltre a non intaccare i bisogni e i servizi dei cittadini residenti. Tutto deve avere un coordinamento. Un semplice ristoratore non può avere una visione globale e il privato non può avere una visione turistica uguale a quella che può avere un amministratore pubblico. Da anni, come Amministrazione, stiamo cercando di coniugare le due essenze, quella pubblica e quella privata. Il nostro compito è quello di tutelare i cittadini e l'immagine della città. Questo significa lavorare in sinergia con i privati perché quando andiamo a vendere Fasano dobbiamo essere sicuri, e faccio qualche esempio, del rapporto qualità-prezzo dei servizi che offriamo o della gestione dell'ambiente. Il privato deve fare il suo lavoro seguendo le regole. Il turismo è un lavoro quotidiano, che non si improvvisa».
di Alfonso Spagnulo
03/08/2012 alle 07:40:16
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