PUNTO DI PARTENZA
Ciasu: il sogno si appresta a diventare realtà
Firmata transazione milionaria tra il Centro Alti Studi Universitari e la romana 'Opere pubbliche spa'.
Il Ciasu in una veduta aerea
FASANO - Oggi è stata sottoscritta la transazione fra Ciasu (Centro internazionale di alti studi universitari) che ha sede a Fasano (in contrada Giardinelli), e “Opere Pubbliche spa” di Roma (appaltatrice dei lavori di costruzione della struttura fasanese), con la quale si chiude il contenzioso fra le parti.
Il Ciasu dovrà versare 3milioni e 10mila euro all'impresa romana e questa, come contropartita, dovrà effettuare tutti i lavori descritti nei verbali di collaudo e di consegna delle opere nel termine di 130 giorni dalla data del loro inizio, in modo da far conseguire l'agibilità alla struttura.
L'atto transattivo è stato firmato dal presidente del Ciasu, Carlo Mongelli (dell'Università di Bari, socio di maggioranza del Centro che vede come partner il Comune di Fasano e la Provincia di Brindisi) e da Roberto Gariazzo, legale rappresentante della “Opere Pubbliche spa”. Una firma sull'atto, per presa visione, è stata apposta anche dal sindaco Lello Di Bari.
«La transazione oggi è diventata realtà – afferma il primo cittadino -; si tratta di un passaggio estremamente significativo, direi fondamentale, per guardare con fiducia al prossimo futuro e vedere il nostro Ciasu finalmente completato e destinato ad avviare le attività che riterremo, di concerto con tutti i soci, adeguate alla struttura. Siamo giunti alla firma dell'atto transattivo – spiega il sindaco Di Bari – sia per rispondere all'esigenza di ultimare quanto prima i lavori, per poter fruire della struttura ed evitarne il degrado cui è esposta, sia per evitare di continuare a sostenere costi di manutenzione per un immobile che è attualmente inutilizzabile. Oggi, dunque – sottolinea il sindaco – sento di affermare con orgoglio che i ripetuti incontri romani (al ministero dell'Università) e baresi (all'Ateneo del capoluogo regionale) ai quali ho partecipato nel corso degli ultimi due anni, hanno sortito l'effetto desiderato: lo sblocco definitivo della vicenda-Ciasu che – commenta il sindaco Di Bari – ci porterà a indirizzare la nostra azione verso la messa a punto di un piano completo di gestione della struttura».
L'impresa romana appaltatrice dei lavori dovrà iniziare a realizzare le opere di completamento dopo l'avvenuto pagamento da parte del Ciasu della prima tranche dei 3milioni di euro. Per poter entrare nella disponibilità di tale somma, l'atto transattivo siglato oggi dovrà essere approvato e sottoscritto, attraverso un accordo di programma, dal ministero dell'Università che ha concesso al Ciasu, con delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) del settembre scorso, un contributo di 5 milioni di euro, tre dei quali da destinare, per l'appunto, alla chiusura del contenzioso fra Ciasu e “Opere Pubbliche spa” e la restante somma per lo start up, ossia l'avvio della gestione della struttura.
Il contenzioso ha inizio nel 2009 quando l'impresa romana ha citato il Ciasu, innanzi al Tribunale Civile di Roma, affinché quest'ultimo venisse condannato al pagamento di un risarcimento di 7milioni e mezzo di euro per presunti errori e insufficienze progettuali che avevano costretto l'impresa stessa al ritardo nel completamento dei lavori (un ritardo stimato dal Ciasu in quasi un anno e mezzo rispetto al termine finale previsto nel contratto d'appalto integrato da perizie di varianti). Il contenzioso è andato avanti fino alla relazione di collaudo dei lavori già eseguiti (collaudo effettuato dai consulenti tecnici nominati dal Tribunale); i collaudatori accertavano la mancata funzionalità di alcuni impianti che costringevano la società, in un successivo atto di citazione in giudizio del Ciasu, a rideterminare la somma del risarcimento in 4milioni e 300mila euro all'incirca. Il Ciasu, quindi, si costituiva nuovamente in giudizio, chiedendo l'accertamento delle responsabilità dell'impresa per la mancata effettuazione dei lavori previsti nella relazione di collaudo e, contestualmente, la condanna della società romana al pagamento di un milione di euro all'incirca. Da ciò, e per evitare ancora lungaggini, la decisione di arrivare ad una soluzione transattiva fra le parti.
di Redazione
02/08/2012 alle 18:22:40
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