ATTIVITà FORMATIVA
Confronto Latorre-Quagliariello al Teatro Sociale di Fasano per i ragazzi delle superiori
I due parlamentari hanno spiegato le ragioni del Si e del No in vista del referendum costituzionale previsto per domenica 4 dicembre
FASANO - Si intensificano in questi giorni i confronti sui temi referendari in vista della tornata elettorale del 4 dicembre. A Fasano, ieri, gli istituti superiori "L. da Vinci" (diretto da Stella Carparelli) e "G. Salvemini" (diretto da Rosanna Cirasino), nell'ambito di una formazione scolastica innovativa, hanno voluto organizzare, al Teatro Sociale, per gli studenti del quinto anno (molti dei quali il 4 dicembre saranno chiamati a votare per la prima volta nella loro vita), un confronto tra i senatori Nicola Latorre (per il Sì) e Gaetano Quagliariello (per il No). A moderare il dibattito, svoltosi nella massima cordialità, è stato Francesco Gioffredi, giornalista del " Nuovo Quotidiano di Puglia". A introdurre il confronto è stato l'avvocato Stefano Di Tano, docente presso il 'Da Vinci'.
I due parlamentari si sono cimentati, stimolati dal moderatore, in alcuni passi salienti della riforma coma la sua impostazione complessiva, il rischio autoritarismo, lo snellimento dei processi legislativi, l'ormai famoso Titolo V sul rapporto Stato-Regioni, il bicameralismo e la nuova composizione del Senato con la presenza di consiglieri regionali e sindaci. «I giovani non si devono far condizionare dal fatto di aver avuto un buono da 500 euro dal Governo perché quando si è giovani bisogna innanzi tutto votare per idealità e non per scambio – ha sottolineato Quagliariello -. La Carta Costituzionale è una legge fondamentale. E' quella che tiene insieme i cittadini e soprattutto i giovani, i futuri cittadini italiani, anche quelli che la pensano in maniera diversa. Per questo è importante che la Carta sia scritta insieme e non solo dal Governo come sta accadendo con questo referendum. E' una riforma che spacca in due l'Italia e non la unisce. E per questo la rende più debole. Soprattutto in un momento nel quale dovremmo affrontare grandi sfide. Entriamo nel nono anno di crisi e sappiamo che l'occupazione è calata del 32% in un anno».
Sul fronte contrario, a cercare di convincere a votare Si, ecco il senatore Latorre. «Questa è un'occasione che non si ripresenterà più – ha sottolineato il parlamentare che di fatto giocava in casa -. Questi giovani, che votano per la prima volta, possono essere protagonisti di un grande cambiamento del Paese. Questa riforma dà finalmente alle nostre istituzioni un assetto moderno, agile, in grado di operare. Finalmente la si smette con due Camere che fanno la stessa cosa. Si eleggerà soltanto una Camera che darà fiducia al Governo e l'altra si occuperà delle Regioni e dei Comuni. Finalmente si fa chiarezza sui compiti dello Stato e proprio delle Regioni, si aboliscono enti che costano soltanto e non producono nulla come il Cnel e per di più si riducono i costi della politica. Ecco, credo che ci siano tante buone ragioni non solo per votare Si ma per impegnarsi in questa grande battaglia che apre una nuova stagione e al futuro. Un risultato negativo, con il successo del No, vorrebbe dire che nel Paese non cambierà nulla e che per molti altri anni andremo avanti in questo modo». Nell'ambito del dibattito, poi, Quagliariello ha evidenziato come sul nuovo procedimento regni troppa confusione dati i dieci procedimenti legislativi tra Camera e Senato che rischiano di determinare un blocco dell'attività legislativa.
di Redazione
17/11/2016 alle 05:03:29
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