ENNESIMA DIATRIBA
La Tradeco si sente perseguitata: citati in giudizio Comune di Fasano e il dirigente Virgilio
Mentre si discute di come rescindere il contratto con l'azienda altamurana quest'ultima chiede 250mila euro all'ente e al comandante dei vigili urbani
FASANO - E' di ieri (mercoledì 9 novembre) l'ennesima discussione sulla Tradeco in consiglio comunale. Discussione, come leggete in altri articoli, degenerata con l'abbandono dell'aula da parte del consigliere pentastellato Raffaele Trisciuzzi. Proprio durante l'intervento del sindaco Francesco Zaccaria sulla questione, quest'ultimo ha informato i presenti che la Tradeco ha citato nuovamente in giudizio il Comune di Fasano in quanto si sentirebbe perseguitata e ha chiesto un risarcimento di 250mila euro ritenendo di essere stata danneggiata dal comportamento dell'ente comunale e di quello del comandante dei vigili urbani Fernando Virgilio. Ma di cosa parlava il sindaco? Ve lo spieghiamo nei dettagli.
Il 27 ottobre scorso è stato protocollato a Palazzo di Città un atto di citazione presentato dalla Tradeco al Tribunale di Bari. Ed è in questo atto che in calce c'è l'ennesima richiesta di denaro da parte dell'azienda altamurana ma questa volta non per presunti servizi effettuati e mai pagati ma per risarcimento verso un atteggiamento definito "vessatorio e percutorio" da parte del Comune di Fasano e del dirigente Virgilio. Questo è quanto racconta la Tradeco.
"Con contratto del 22 gennaio 2013 il Comune di Fasano appaltava alla Tradeco l'affidamento del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati agli urbani per la durata di cinque anni più due, decorrenti dalla data di effettivo inizio del servizio (1°luglio 2013), con un canone annuo pari a 5.785.000 iva esclusa. Sin dall'inizio del servizio, sia il Comune di Fasano che, successivamente, il dirigente del settore Polizia Locale Fernando Virgilio, hanno costretto la Tradeco ad eseguire il servizio con modalità diverse e più onerose rispetto a quanto contrattualmente stabilito rifiutando, però, di riconoscerle i maggiori costi sopportati nella misura annua di 1.000.251 euro oltre iva il cui pagamento è oggetto di giudizio già pendente innanzi al Tribunale di Bari. A tanto si aggiunga che allorquando la Tradeco, ormai esausta ed asfittica sul piano economico, ha posto in essere il servizio secondo quanto prescritto nel capitolato, il dott. Virgilio, con nota del 7 dicembre 2015, le ha decurtato il canone mensile di96.252,59 sino a dicembre 2016 e di 27.500,74 sino alla scadenza contrattuale del tutto arbitrariamente ed agendo contra legem. Anche questo è oggetto del giudizio già pendente.
Tale modo di agire - si legge ancora nell'atto di citazione della Tradeco - a dir poco "persecutorio" è continuato allorquando il dott. Virgilio non ha autorizzato l'accesso al sequestrato centro di raccolta rifiuti per lo smaltimento del materiale ivi presente o, comunque, non ha dato la propria disponibilità ad assistere alle operazioni di asporto, nonostante i provvedmenti della Procura della Repubblica di Brindisi e le richieste della Tradeco. Il 7 novembre 2015 la polizia municipale procedeva al sequestro probatorio del centro di raccolta rifiuti urbano sito nel Comune di Fasano, asseritamente non munito di autorizzazione, convalidato il 9 novembre 2015 dalla Procura della Repubblica di Brindisi, in persona del sostituto procuratore Costantini. Con istanza del 26 febbraio 2016 la Tradeco era a chiedere a quest'ultimo l'autorizzazione alla momentanea rimozione dei sigilli pereffettuare le campionature e le analisi del materiale, al fine di un corretto avvio allo smaltimento. Con provvedimento del 3 marzo 206 il sostituto procuratore autorizzava l'accesso all'area 'al fine di effettuare il campionamento nonchè il successivo avvio dei rifiuti allo smaltimento mandando alla Polizia municipale di Fasano per la comunicazione e l'esatto adempimento'. Benchè il provvedimento fosse stato prontamente comunicato al dott. Virgilio e la Tradeco più volte ne avesse sollecitato l'adempimento anche tramite la segreteria del dott. Costantini, solo in data 15 aprile 2016 Virgilio autorizzava l'accesso all'area per effettuare le campionature e le analisi del materiale depositato. Dopo aver eseguito le dette operazioni la Tradeco era a chiedere alla polizia municipale l'autorizzazione alla rimozione dei sigilli per l'asportazione del materiale presente nonchè l'indicazione dei siti nei quali smaltirlo, senza, però, ricevere alcuna risposta".
Così la Tradeco si rivolge nuovamente al sostituto procuratore Costantini che autorizzava nuovamente ma nonostante questo, a detta dell'azienda altamurana, Virgilio non procedeva né alla rimozione dei sigilli né all'individuazione dei centri di raccolta "artatamente ingenerando nella cittadinanza la convinzione che la responsabilità dello stallo fosse addebitabile alla Tradeco". Solo l'8 agosto, dopo l'ennesima richiesta, Virgilio fissa per il giorno successivo l'inizio delle operazioni "incurante - scrivono gli avvocati della Tradeco - del brevissimo preavviso nonchè dell'impossibilità di procedere all'asporto per mancata indicazione da parte del Comune dei centri di smaltimento". Dopo di che nulla è stato fatto con la conseguenza che i rifiuti sono ancora lì.
Ma non è solo questa la questione. La Tradeco contesta a Virgilio anche la mancata approvazione della campagna di comunicazione predisposta dall'azienda "causando un forte ritardo nell'attuazione della stessa, con risvolti negativi anche sulla sua efficacia". E anche in questo caso gli avvocati narrano quanto sia accaduto concludendo che "sie evidente come l'assenza di collaborazione da parte di Virgilio e del Comune di Fasano sia fonte di ingenti danni per la Tradeco, la quale nonostante abbia già sostenuto i costi della campagna non l'ha potuta attuare, con gravi ripercussioni anche sulla percentuale di raccolta differenziata. A voler pensare male si potrebbe sostenere che l'atteggiamento posto in essere dall'Amministrazione e dal dirigente del settore Polizia municipale abbia quale unico scopo quello di precostituirsi gli elementi atti ad adottare una determinazione di risoluzione del contratto d'appalto in danno".
E non finisce qui. I legali Tradeco parlano anche di telecamere acquistate (per scovare chi abbandona rifiuti per strada, ndr) come da obblighi contrattuali e poi installate. Ma anche sull'utilizzo di queste è nata una controversia con Virgilio che viene accusato di non aver mai ordinato l'esecuzione di alcuna attività di contrllo sull'abbandono indiscriminato dei rifiuti pensando solo a monitorare il servizio Tradeco. Per quest'utlima, insomma, "il Comune di Fasano e Virgilio, dopo aver effettuato una illegittima decurtazione del canone mensile, non solo hanno omesso di collaborare attivamente con la società appaltatrice ma le hanno continuamente frapposto ostacoli impedendole di eseguire correttamente e proficuamente il servizio contro l'interesse non solo della stessa ma dell'intera cittadinanza". Nell'atto di citazione si parla anche dei rondò che la Tradeco doveva adottare ma che non ha mai fatto in quanto l'ente comunale non ha mai indicato i siti.
Pertanto, alla luce di tutto questo, ecco la richiesta di 250mila euro a titolo di risarcimento danno. Insomma, sembra che la diatriba tra Comune e Tradeco, al momento, non sia di facile risoluzione così come , evidenziato anche dal sindaco nel suo intervento in consiglio comunale, il contratto.
di Redazione
10/11/2016 alle 06:09:42
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