INCONTRO D'APPROFONDIMENTO
'La terra trema': confronto giornalistico-politico promosso dal Lions Club di Fasano
L'interessante appuntamento ha permesso di discutere sui rischi e la prevenzione di grandi disastri naturali. Ospiti Antonio Polito e Fabiano Amati
FASANO – Edifici crollati, cumuli di macerie tra strade e ricordi, lacrime e disperazione per quasi trecento vittime e migliaia di vite da ricostruire. Non è ancora trascorso un mese da quel 24 agosto, ennesima manifestazione distruttiva della terra che ha tremato, colpendo nel profondo il Centro Italia. In tanti continuano a interrogarsi, a riflettere su questa calamità e sulle modalità di intervento concreto che permettano di evitare nuovi disastri. A tal proposito, il Lions Club Fasano Host ha voluto promuovere un confronto dal titolo “La terra trema: l'Italia del rischio, terremoti, alluvioni, dissesto geomorfologico” organizzato nella serata di ieri (martedì 13 settembre) presso l'Arco del Balì, a Fasano. All'appuntamento, moderato dal giornalista del «Corriere del Mezzogiorno» Francesco Strippoli, hanno preso parte Antonio Polito, vice direttore di «Repubblica», e Fabiano Amati, Consigliere Regionale, già Assessore regionale ai Lavori Pubblici e alla Protezione civile. A porgere i saluti introduttivi è stata Lucrezia Bini, presidente del Club organizzatore.
«Siamo un Paese a rischio sismico, ma siamo anche un Paese distratto. Dal 1968, anno del terremoto del Belice, fino a quello dell'Emilia Romagna nel 2012, abbiamo speso ben 120 miliardi di euro (fonte: Consiglio Nazionale Ingegneri, 2014). Se avessimo previsto iniziative di prevenzione, gli eventi sismici distruttivi sarebbero costati circa 1/3 di questa cifra»: da questa analisi d'apertura, il moderatore ha passato la parola agli ospiti. Il vice direttore Polito ha voluto innanzitutto spiegare i motivi di questa incuria: «Bisogna considerare alcuni aspetti; il primo riguarda il potere pubblico in Italia, che ha tendenzialmente lo sguardo corto, anche per colpa del continuo rivolgimento politico. E poi, occorre riflettere sul nostro modo di porci dinanzi agli eventi, nonché sul significato che la casa ha per gli italiani, che è ancoraggio alla tradizione, alla famiglia». «I disastri si prevedono dicendo la verità – ha sottolineato il consigliere Amati –. Bisogna avere avanguardia di educatori». Nel proseguire il suo intervento, Amati ha ampiamente ribadito che «la normativa antisismica prevede lavori di adeguamento, e non di miglioramento. Diverso è il caso degli alluvioni, per i quali il fattore scatenante è l'inesistenza della rete delle acque meteoriche, e questo perché non ci si occupa del sottosuolo, eppure ciò che sta nel sovra suolo non garantisce la sicurezza».
Nel confronto, oltre al dissesto geomorfologico, ampio spazio è stato dato alla discussione sulla qualità dell'edilizia e alla questione economica: i terremoti, oltre al carico di vittime, danneggiano seriamente gli edifici pubblici e privati e le infrastrutture, incidono profondamente su tutte le dinamiche sociali ed economiche e, dunque, rappresentano da sempre un costo straordinario che grava sull'economia dei territori colpiti e direttamente sulle finanze pubbliche. E allora come si possono impiegare le risorse per la ricostruzione nelle zone gravemente collassate? «In un Paese civile, non è tollerabile il crollo del patrimonio essenziale (scuole, ospedali, municipi) – ha rimarcato Polito –. Ci illudiamo se pensiamo che lo Stato italiano possa avviare un'opera immane di messa in sicurezza del territorio sismico, perché l'Italia non produce abbastanza ricchezza e poi non ci fidiamo abbastanza dei poteri pubblici». A proposito di prevenzione e sicurezza abitativa, il consigliere Amati ha parlato della sua proposta di legge, da poco ripresentata, sul Fascicolo del Fabbricato Obbligatorio, contenente norme approvate dal Consiglio regionale nel 2014 e abrogate su impugnazione del Consiglio dei Ministri.
Non è mancato un riferimento alle vignette satiriche sul sisma ad opera del giornale francese Charlie Hebdo, contro il quale il sindaco di Amatrice ha deciso di sporgere denuncia. Immancabile una breve parentesi sul referendum costituzionale. A chiudere il discorso è stata la testimonianza di Roberto Puraro del Lions Club, sodalizio che si impegna per prestare solidarietà e aiuto in catastrofi come il terremoto.
In definitiva, dall'analisi giornalistica-politica della serata è emerso il ruolo chiave che il potere pubblico riveste nell'attuazione di una valida opera di prevenzione e messa in sicurezza del territorio contro tragedie naturali che in pochi secondi possono cancellare città ed esistenze.
di Angelica Sicilia
14/09/2016 alle 00:07:41
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