INIZIATIVA CULTURALE
Gli scavi a Egnazia possono continuare grazie anche al Comune di Fasano
La soddisfazione del consigliere comunale del movimento 'in Comune' Vito Bianchi: 'Siamo riusciti con l'assessore Angelini a trovare i fondi'
FASANO - «Siamo particolarmente lieti di aver contribuito alla prosecuzione degli scavi a Egnazia: è il sintomo della grande attenzione del nostro assessorato alla Cultura e dell'amministrazione comunale verso la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della città»: è con notevole soddisfazione che Vito Bianchi, capogruppo del movimento “in Comune”, nonché archeologo e scrittore, saluta la ripresa della campagna archeologica nell'area egnatina, ad opera dell'Università di Bari e col contributo, decisivo, del Comune di Fasano.
«Dal 5 settembre fino al 15 ottobre – spiega il professore – i giovani studenti dell'ateneo barese (e non solo), guidati da esperti, potranno ampliare l'area di scavo e consentire alle ricerche di compiere degli importanti passi in avanti. Quest'anno si è alla sedicesima tornata consecutiva, dopo l'inaugurazione del progetto nel 2001. Ma per i tagli feroci effettuati nei mesi scorsi al bilancio comunale, i fondi messi a disposizione dal nostro Comune per assicurare il vitto e l'alloggio agli studenti (quattro euro al giorno a persona, per la cronaca), erano stati ridotti al punto da impedire il prosieguo delle indagini per il 2016. E allora, con l'assessore Annarita Angelini e il personale delegato, siamo riusciti a scovare la cifra mancante fra le pieghe del bilancio. Ora che lo scavo è stato avviato, non vogliamo fermarci qui: per troppi anni c'era stato sì il contributo comunale, ma tutto finiva lì, mancando il momento di comunicazione delle scoperte archeologiche alla cittadinanza. Noi intendiamo colmare questo scollamento fra Egnazia e la comunità fasanese. Vogliamo che i cittadini possano avere consapevolezza del patrimonio di storia di cui sono eredi diretti. Dobbiamo, anche attraverso queste forme di partecipazione, ricostruire un'identità cittadina, ricucire il rapporto dei Fasanesi coi beni culturali del territorio (senza dimenticare quanto sia possibile realizzare con la cultura applicata al turismo).
Siamo dunque propensi- conclude Bianchi -, come amministrazione comunale, a istituzionalizzare un momento di comunicazione ufficiale delle ricerche in corso: e vorremmo intenderlo come una festa dell'archeologia, aperta a tutti, sul Palazzo di Città. Inoltre, nei prossimi giorni sonderemo la disponibilità delle scuole fasanesi a ospitare gli archeologi che possano raccontare, con l'uso di ogni mezzo visuale, i momenti salienti dello scavo agli studenti fasanesi. La scuola non può essere certo esclusa da questo processo di riappropriazione identitaria che è fra gli intenti principali del movimento “in Comune” e dell'assessorato alla Cultura».
di Redazione
11/09/2016 alle 05:53:53
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