DATI IN DISCESA
Tracollo della raccolta differenziata a Fasano: i mesi estivi sotto il 60%
A giugno, luglio e agosto si sono toccati i minimi storici: la colpa non è solo dei turisti ma soprattutto della gran parte dei cittadini che non differenzia più
FASANO - Una volta Fasano era un modello di efficienza, almeno sulla carta, per quanto concerne la raccolta differenziata. Per diversi mesi la percentuale è stata la più alta a livello regionale ma di colpo ecco il calo e in questa estate 2016 addirittura un tracollo con il dato costantemente sotto il 60%. Molti osserveranno che il calo è fisiologico ma a differenza del passato si addensano nubi sulla città a proposito. Infatti l'impressione è che non sia solo colpa del smisurato aumento di presenze sul territorio durante il periodo estivo la causa. Sembra che siano i fasanesi ad essersi stancati di differenziare. E questo fattore, gravissimo, rischia di peggiorare settimana dopo settimana. L'aumento della frazione indifferenziata, purtroppo, è coinciso anche con l'emergenza rifiuti che ha costretto il Comune di Fasano a portare le tante tonnellate raccolte in Emilia Romagna con un vertiginoso aumento della spesa (si parla, in poco più di due mesi, di quasi 500mila euro in più che ora occorrerà reperire). Non solo. Il fatto che i fasanesi non differenzino ha fatto sì che la città risulti sporca come non mai. E' stata un'eatate bruttissima da questo punto di vista. Pochi i lavoratori stagionali assunti dalla Tradeco e quelli che lavoravano non potevano certo fare miracoli.
Arrivando ai datti a giugno il dato della raccolta differenziata si è fermato al 59,68%, a luglio al 54,15% e più o meno lo stesso risultato si è ottenuto ad agosto. Il reperimento dati, poi, non è facile perché il Comune di Fasano non li rende noti ufficialmente e non li comunica neppure in Regione se è vero che sul sito istituzionale regionale l'ultimo dato è in riferimento al mese di aprile. Ma questa è un'altra questione. Dicevamo della città sporca. L'inciviltà, una volta rara, ora è diventata costante. Molti cittadini, poi, non differenziano più in quanto credevano di poter ottenere agevolazioni sulla Tari comportandosi diligentemente. Quando si sono ritrovati in bolletta gli aumenti allora hanno mandato tutti e tutto al diavolo. Occorre però cercare un rimedio per portare il dato su numeri importanti perché se il trend continuasse ad essere negativo la città pagherebbe un prezzo altissimo, sia a livello economico che soprattutto d'immagine.
Intanto da oggi (sabato 10 settembre) niente più indifferenziato fasanese in Emilia Romagna. Sono infatti scaduti i 60 giorni previsti per il conferimento dei rifiuti solidi urbani dei Comuni della provincia di Brindisi negli impianti di Ferrara e Granarolo. Una scadenza anticipata di qualche giorno anche perché pare che i siti non fossero più in grado di ricevere altra spazzatura pugliese. Ma è stato già messo a punto un nuovo sistema di conferimento. I comuni della provincia brindisina sono stati divisi in due gruppi e Fasano è stata inserita in quello che conferirà nell'impianto Cisa di Massafra. Ma è bene chiarire che se da un lato il ritorno in Puglia porterà un risparmio sui costi di conferimento è anche vero che gli impianti sono molto più piccoli rispetto a quelli emiliani e se il flusso dei rifiuti fosse altissimo gli impianti stessi rischierebbero il collasso. Si è davanti, quindi, aduna nuova emergenza che vedrà ancora una volta i sindaci dei Comuni brindisini, compreso Francesco Zaccaria, a ritrovarsi per cercare altre soluzioni.
di Redazione
10/09/2016 alle 05:12:11
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