INIZIATIVA ASSOCIATIVA
'Le mani in pasta': iniziativa dell'Utl alla Mostra dell'Artigianato Fasanese
Il sodalizio presieduto da Palmina Cannone ha organizzato un incontro in cui è stato mostrato come si realizzano alcuni tipi di pasta tipici pugliesi
FASANO - Venerdì 26 agosto, nell'agorà della 46ma edizione della Mostra dell'Artigianato Fasanese, la locale Università del Tempo Libero “San Francesco d'Assisi” ha organizzato l'interessante incontro “Le mani in pasta” con la presidente del sodalizio, Palmina Cannone, esperta di cultura gastronomica fasanese, nonché autrice del volume “I sapori ritrovati”, Schena ed.. La professoressa Cannone è stata supportata dalle socie Pasquina Calandrella e Adriana Messina, impegnate a dare dimostrazione di come si realizzano le orecchiette, i récchie de privete, i cavatelli, i laganari, le lasagne, dopo aver sapientemente impastato farina (o semola) e acqua con l'aggiunta di un pizzico di sale.
“L'etimologia di ‘pasta' - ha esordito la relatrice – deriva probabilmente dal greco pasth, letteralmente farina mista a un liquido. Però, nonostante l'origine greca del termine, non è possibile attribuire la paternità del primo impasto ai Greci. La pasta come il pane, fu cibo spontaneo legato all'uso dei cereali. In tempi remoti – ha proseguito – nel bacino del Mediterraneo si svilupparono coltivazioni di frumento, orzo, grano saraceno”. Palmina Cannone nel suo exursus storico ha illustrato la storia del grano, della macinazione, degli antichi mulini, della nascita della pasta secca, di quella fatta in casa, soffermandosi sugli antichi pastifici pugliesi (120 all'inizio del Novecento di cui 4 fasanesi), condendo il suo dire con aneddoti e proverbi locali attinenti all'argomento trattato.
La Cannone ha proseguito tratteggiando i pastifici di oggi: di Enzo e Gino Cardone che hanno ripreso la coltivazione in loco del grano “Senatore Cappelli” e che tanto successo stanno riscuotendo anche in America per l'eccellente qualità dei vari formati di pasta, nel rispetto della tradizione. E ancora ha citato la pasta di “Benedetto Cavalieri”, fasanese trapiantato a Maglie. Interessante è stata la storia della nascita delle orecchiette, prettamente pugliesi. In conclusione, Palmina, dopo aver auspicato che ci sia anche a Fasano un “gastro-rinascimento” che richiami i turisti, ha recitato la poesia del prof. Giuseppe Marangelli “ I rècchie de privete de casa mé”, coinvolgendo il numeroso pubblico presente.
L'assessore alle Attività produttive, avv. Luana Amati, ha portato il saluto dell'Amministrazione, e anche la prof.ssa Rosa Alò, console della Croazia per la Puglia e Basilicata, ha salutato i convenuti insieme alla prof.ssa Troisi, silvana doc. Palmina Cannone ha proposto all' assessore di far diventare, insieme ad altri piatti locali, i laganari e il “gelato di limone”, eccellenze della nostra gastronomia, piatti della cucina internazionale. A seguire, la serata è stata animata dal collaudato Trio dell'Utl: Antonio Sasso (fisarmonica), Pasquale Valente e Gino Guarini (chitarre) ai quali si è unito Mosè Schiavone, l'Albano fasanese che, con la sua straordinaria voce, ha catalizzato i numerosissimi presenti. Il “Trio più 1” è stato apprezzato e applaudito.
di Redazione
29/08/2016 alle 05:30:23
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