OSPITE ILLUSTRE
Il ministro Stefania Giannini a Fasano: 'Meritocrazia e qualità della scuola le nostre priorità'
L'esponente del Governo Renzi ha ribadito di voler portare avanti il progetto che tenderà a far restare aperti anche d'estate gli istituti scolastici
FASANO - «Il merito, la valorizzazione e la qualità degli studenti, dei docenti e dei dirigenti scolastici sono il percorso che la scuola italiana deve perseguire. Loro devono essere al centro della nostra attenzione». Sono state queste le prime parole espresse dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Stefania Giannini appena giunta a Fasano dove, all'istituto superiore “L. da Vinci” diretto da Stella Carparelli, ha partecipato alla cerimonia di premiazione di alcuni studenti meritevoli di quattro borse di studio indette dalla scuola fasanese.
«Arrivando proprio a Fasano pensavo ai temi su cui sono state basate le borse di studio – ha proseguito il ministro, accompagnato dal senatore fasanese Nicola Latorre -. Ebbene credo che cittadinanza e legalità, internalizzazione e professionalizzazione sono le prospettive su cui si deve muovere il nostro sistema scolastico. E' un processo lungo perché l'amministrazione ha tempi che si legano alle persone e al cambiamento culturale che è necessario ma sicuramente darà risultati straordinari». La senatrice, accolta anche da alcune calorose scolaresche, non si è sottratta alle domande dei cronisti parlando anche dell'efficacia della formazione. «Dobbiamo dare competenze adeguate al mondo che i ragazzi hanno attorno – ha specificato la senatrice -. E che non solo li aiuti a trovare un lavoro adeguato. In Italia e in Europa ci sono decine di migliaia di posti di lavoro liberi perché non ci sono competenze in grado di farli occupare. Questa è diventata una priorità. Non perdere la conoscenza di base perché la nostra è una scuola che ha una straordinaria tradizione anche sul piano teorico e questa non dobbiamo perderla. Infine dobbiamo collegare il mondo del lavoro al mondo della scuola, subito, senza distinguere tra sapere e saper fare».
La senatrice Giannini ha difeso poi la sua idea di tenere aperte le scuole anche d'estate. «Sono più che convinta sia un'ottima strategia – ha ribadito -. Più che un progetto che nasce in un ufficio del ministero è un progetto che nasce dal basso, dalla strada, dal richiamo forte che è stato fatto a Napoli dal movimento “Popolo in cammino”, per venire incontro all'urgenza e all'emergenza. Strappare i ragazzi alla strada e dare un'alternativa ma non facendo il doposcuola ma dando a questi edifici il ruolo che essi hanno: il centro della comunità anche al di fuori delle attività scolastiche». Il ministro Giannini ha anche scherzato con i ragazzi tanto che nel fantomatico gioco della torre, alla domanda di chi avrebbe buttato giù tra Matteo Renzi e Mario Monti la risposta è stata simpaticamente «butto giù Renzi perché è un acrobata e si salverebbe sicuramente. Monti non me lo vedo a risalire la torre».
Nel suo discorso alla platea la Giannini ha parlato dei problemi della scuola che non si apre alla società, quella che non ha il coraggio di costruire eccellenze. «Fare il ministro dell'istruzione – ha continuato – non solo in Italia ma in qualsiasi paese è davvero difficile ed è il mestiere più complicato e impopolare che esista. Ma anche il più affascinante e quello che ti permette di entrare nel tessuto più vivo della società. La scuola, se vuole essere ciò che vuole essere, cioè il luogo in cui si cresce, il luogo in cui si impara a capire qual è il proprio punto di vista sul mondo, qual è la possibilità di interpretare la realtà finché non si arriva ad essere cittadini adulti e responsabili, deve aprirsi e non lasciare soli i ragazzi». Non è mancato, poi, come ultimo riferimento, ai cervelli e alle eccellenze che emigrano. «Io consiglierei a un'eccellenza italiana di girare il mondo ma farei lo stesso con un'eccellenza americana, cinese o tedesca – ha concluso il ministro -. L'esperienza di confrontarsi con altre persone è fondamentale nella crescita di una persona anche se poi auspico che i buoni cervelli alla fine tornino da noi».
di Alfonso Spagnulo
25/05/2016 alle 05:51:54
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