Trionfo del Liceo 'Da Vinci' di Fasano al concorso nazionale 'OFF4aDAY'

FASANO - Straordinario risultato quello conseguito da sei alunne del II Liceo classico "L. da Vinci" di Fasano che quest'oggi (giovedì 21 aprile), a Milano, hanno ottenuto il primo premio al concorso nazionale  legato al progetto "OFF4aDAY" del Moige (Movimento Italiano Genitori) e la Samsung, che ha coinvolto 2000 scuole italiane. Giovannastella Grassi, Isabella Lillo, Giorgia Marolla, Sara Montanaro, Angela Sabatelli e Martina Vinci hanno preparato il video "No Mask" riuscendo prima ad entrare tra i dieci lavori finalisti e quest'oggi a primeggiare in assoluto. Nella metropoli lombarda sono state accompagnate dalla docente Mimma Liuzzi, referente del progetto. 

“#OFF4aDAY” è un progetto promosso dal Moige– Movimento Italiano Genitori e da Samsung, con il patrocinio della Polizia di Stato, che ha l'obiettivo primario di sensibilizzare ragazzi e adulti sulla prevenzione al fenomeno del cyberbullismo. Il progetto è entrato in oltre 2.000 scuole, Secondarie di Primo e Secondo grado, con l'invio di kit didattici informativi riservati ai docenti mirati a stimolare la discussione in aula sul tema del cyberbullismo. Ciascuna scuola è stata inoltre chiamata a partecipare al contest del progetto: gli studenti di ogni scuola, aiutati dagli adulti, hanno prodotto liberamente un testo o un video, spiegando la loro idea di «spegnere» la scuola per un giorno e focalizzare l'attenzione sul fenomeno del cyberbullismo.

La classe del "Da Vinci" avrà come premio una classe digitalizzata Samsung. La premiazione è avvenuta presso il Samsung District di Milano. Il problema del cyberbullismo e del corretto utilizzo della rete, diventa sempre più diffuso e comune tra i giovani, registrando dati in costante aumento con conseguenze deleterie sul piano psicofisico. Nel tentativo di eliminare o quanto meno ridurre le conseguenze, “OFF4aDAY” ha deciso di coinvolgere proprio i più giovani. 

Il video realizzato dalle ragazze liceali, dal titolo "No Mask", è un viaggio sensoriale e, attraverso l'espressione corporea della sofferenza, racconta di una ragazza vittima di cyber-bullismo. I bulli si nascondono dietro uno schermo, rappresentato dalle maschere e si sentono forti grazie ai social network che sovente diventano vere e proprie armi psicologicamente letali. L'invito è di avere il coraggio di bloccare quello schermo, togliere le maschere e dire "Basta".