SPADA DI DAMOCLE
Casse del Comune di Fasano sotto attacco: richieste di risarcimento per milioni di euro
Alcuni contenziosi rischiano di mettere in ginocchio l'ente attualmente commissariato: la 'patata bollente' passerà anche al nuovo sindaco
FASANO - Da un po' di tempo al Comune di Fasano, come si suol dire, "non si dormono sonni tranquilli". E ciò non soltanto perché, come è noto, è necessario operare, senza ritardo, scelte di vitale importanza per il futuro equilibrio economico dell'Ente (es. contratto Tricom, contratto Tradeco, proficua destinazione di immobili di importanza strategica come l'ex macello e l'ex mercato ortofrutticolo, realizzazione del palazzetto dello sport, ecc.), ma anche e soprattutto perché, negli ultimi due anni, sono state promosse contro l'ente attualmente guidato dal commissario straordinario Pasqua Erminia Cicoria una serie di azioni giudiziarie che, in ragione dell'entità delle pretese economiche azionate con le stesse, costituiscono un vero e proprio attacco alle casse comunali. E noi vi facciamo qualche esempio.
La società Fantasy srl, che fa capo allo Zoosafari, soccombente in primo grado innanzi al Tar Puglia Lecce, ha impugnato innanzi al Consiglio di Stato la sentenza del Giudice amministrativo salentino, inistendo per la condanna del Comune di Fasano al pagamento in proprio favore dell'importo di circa 3 milioni di euro, a titolo di risarcimento del danno per asserito ritardo nel rilascio della concessione edilizia avente a oggetto la realizzazione della "giostra della morte Eurofighter".
L'impresa Edil. Sar. Tom srl, con quattro diverse azioni giudiziarie, ivi compresi ricorsi per decreti ingiuntivi, ha chiesto la condanna del Comune di Fasano al risarcimento del danno in proprio favore di una somma complessiva pari a circa 7 milioni e 300mila euro di danno asseritamente subito in conseguenza della risoluzione del contratto di appalto disposta dal Comune, riguardante i lavori di riqualificazione del porto di Torre Canne.
La società Nubile srl, di recente interessata da vicende giudiziarie, con adozione di provvedimenti restrittivi della libertà personale da parte della Procura della Repubblica di Brindisi, ha chiesto, con ricorso per decreto ingiuntivo, la condanna del Comune di Fasano al pagamento di 200mila euro circa, per asseriti maggiori oneri derivanti dal trasporto di rifiuti presso la discarica di Brindisi.
La società Eni spa, con ricorso per decreto ingiuntivo, ha chiesto la condanna del Comune di Fasano al pagamento della somma di complessivi 1.013.998,59 euro, per asserito mancato pagamento di forniture di energia elettrica, nonostante l'assenza della stipula di un valido contratto di fornitura con l'ente.
La società Vigeura srl, il cui contratto con i parcometri e videored (apparecchi fotografici per l'accertamento delle violazioni al codice della strada) è di recente cessato, ha chiesto, con ricorso per decreto ingiuntivo, la condanna del Comune di Fasano al pagamento della somma di 120mila euro per asserito mancato pagamento del canone relativo alla gestione del servizio dei parcheggi a pagamento.
Gli eredi di un anziano signore, deceduto a seguito di un incidente stradale sulla strada Fasano-Pezze di Greco, sinistro verosimilmente accaduto a causa di un colpo di sonno del conducente, hanno chiesto la condanna del Comune di Fasano al pagamento di un milione di euro, a titolo di risarcimento del danno da omessa manutenzione stradale.
A questi vanno aggiunti i contenziosi con la Tradeco e la Ecoambiente Sud. Insomma, per farla breve, come detto, le casse comunali sono sotto attacco per un importo che va oltre i 12 milioni di euro. Sta di fatto che, non solo una simile somma non è e non sarà, neanche in futuro, nella disponibilità del Comune di Fasano, ma nella malaugurata ipotesi in cui anche solo alcune delle suddette azioni giudiziarie dovessero avere esito sfavorevole per l'ente, quest'ultimo imboccherebbe sicuramente la strada del dissesto finanziario. Per il momento le suddette azioni sono state tutte tempestivamente contrastate dall'ente con la regolare costituzione in giudizio da parte dell'Avvocatura comunale e, in alcuni casi, da parte di avvocati del libero Foro. Staremo a vedere cosa accadrà. Un fatto è certo: la crisi economica si fa sentire e le imprese, come si suol dire, battono cassa. All'esito delle numerose cause si capirà se si tratta di pretese economiche infondate e, quindi, azionate dalle imprese senza giustificazione, al solo fine di lucrare vantaggi patrimoniali oppure se siano serie e fondate.
In tale ultimo caso sarà necessario acclarare a chi sono imputabili gli inadempimenti contestati al Comune, e soprattutto, perché l'ente ha stipulato contratti così particolarmente onerosi.
di Redazione
01/04/2016 alle 07:33:26
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