SENTENZA RIBALTATA
Il tribunale accoglie il ricorso: l'Asp 'Canonico Rossini' di Fasano avrà la nuova casa di riposo
I giudici hanno accolto le tesi difensive dell'avvocato Dino Musa: l'Ati costruttrice dovrà consegnare l'opera già collaudata entro 50 giorni
FASANO - Il "Canonico Rossini" di Fasano entrerà presto in possesso della nuova casa di riposo già completata da mesi. Lo ha deciso il Tribunale di Brindisi che ha accolto il reclamo presentato dall'omonima Asp presieduta da Vito Ventrella circa la bocciatura del ricorso alla procedura d'urgenza ex art. 700 avvenuta l'11 novembre scorso. I giudici hanno sentenziato che l'Ati "Cogit-Carparelli Costruzioni" dovrà entro 50 giorni consegnare, con tanto di collaudo e documentazioni tecniche necessarie, la struttura. La stessa Ati è stata condannata alle spese processuali. Accolta, dunque, in toto, la tesi difensiva dell'avvocato Dino Musa, legale del "Rossini.
Una storia infinita che ora potrebbe finalmente sbloccare la situazione. Il "Rossini", nel giugno del 2015o, aveva presentato istanza al Tribunale di Brindisi affinché i giudici ordinassero alla Ati costruttrice della nuova casa di riposo, appunto la "Cogit Spa - Carparelli Costruzioni", di consegnare sia la documentazione indispensabile per la ripresa ed ultimazione delle operazioni di collaudo dell'opera sia e, soprattutto, quella in suo possesso necessaria a consentire le verifiche di sicurezza degli impianti ed il rilascio del certificato di agibilità (funzionale all'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio della Rssa Canonico Rossini, ed alla sottoscrizione del mutuo ipotecario con la banca) con la conseguente immissione anticipata dell'Asp nel possesso dell'opera appaltata. Il giudice, però, a novembre aveva rigettato il ricorso ma il Rossini non si è arreso e aveva presentato reclamo. Tanti i rinvii fino alla decisione resa nota ieri (martedì 8 marzo). Intanto la vecchia casa di riposo (ubicata al primo piano dell'Umberto I) aveva smesso di funzionare il 25 novembre scorso con gli anziani ospiti portati in altre strutture o riportati a casa dai parenti e nove operatori socio-sanitari licenziati. Un triste epilogo che ora, con questa sentenza, potrà trovare nuova linfa. C'è da dire che tanto tempo è stato perso dietro le carte bollate e ora il consiglio d'amministrazione del Rossini è già pronto a rimboccarsi le maniche per rendere al più presto fruibile la struttura.
Come si ricorderà il Rossini era stato anche motivo di discussione politica con Vito Bianchi che aveva attaccato duramente i vertici del Rossini che avevano risposto per le rime. Anche l'imprenditore Nico Carparelli, di fatto il costruttore della casa di riposo, aveva contestato il modus operandi dell'Asp guidata da Ventrella. Ma quest'ultimo, a quanto si legge nella sentenza, aveva ragione e ora l'Ati dovrà consegnargli chiavi e incartamenti necessari per aprire finalmente la tanto sospirata struttura.
di Alfonso Spagnulo
09/03/2016 alle 07:11:01
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