VIAGGIO EMOZIONANTE
Cinque studentesse del 'Da Vinci' di Fasano sul 'Treno della Memoria'
Emozionante esperienza per alcune rappresentanti dell'istituto diretto da Stella Carparelli: visitati i campi di Terezin e di Fossoli
FASANO - Si è concluso la sera del 20 febbraio il viaggio che ha portato cinque studentesse dell'Iiss “Leonardo da Vinci” in viaggio per nove giorni tra la Repubblica Ceca e la Polonia alla scoperta dei luoghi, dell'atmosfera e della storia che hanno segnato tragicamente il nostro mondo durante la Seconda Guerra mondiale. Ormai da dodici anni l'associazione "Treno della memoria" propone un viaggio al fine di ricercare e promuovere la nostra memoria in un tempo in cui i testimoni diretti dei terribili accadimenti della Seconda Guerra mondiale iniziano a scomparire definitivamente. Il percorso è rivolto a una piccola delegazione delle scuole di ogni provincia, ed ha visto protagoniste per l'istituto “ Leonardo da Vinci” Ilenia Carrieri, Manuela Liuzzi, Alessia Mascali, Dominique Petruzzi e Arianna Pignatelli.
Un viaggio iniziato, ancor prima di partire fisicamente, grazie agli incontri di formazione tenuti dall'associazione "Treno della memoria" per far si che gli studenti partecipanti si riconoscessero in una grande “comunità viaggiante”. Le studentesse del "Da Vinci” sono state subito entusiaste di partecipare e nonostante il lungo e faticoso viaggio hanno conosciuto con grande interesse e partecipazione la tristezza e la sofferenza del campo di lavoro di Fossoli, comprendendo come fossimo veramente tutti coinvolti in un periodo storico cruento e crudele. Hanno poi ammirato incantate la bellissima Praga, rimanendo "scioccate" dal Campo di Terezin e dalla storia della cittadina di Lidice. In un crescendo di emozioni, nell'incontro di nuove persone, nell'adattarsi a situazioni nuove, diverse, talvolta anche disagiate, “le ragazze del da Vinci” sono arrivate nella fredda eppur accogliente Cracovia. Attraverso le incursioni teatrali organizzate dall'associazione le studentesse sono state proiettate in una dimensione storica e di conoscenza della città: hanno sgranato i loro occhi davanti al Wawel, alla Dama con l'ermellino, alla meravigliosa e opulenta cattedrale riempiendosi della bellezza ed eleganza di questa città, per poi guardare dritto in faccia il buio nazista e piangere e commuoversi davanti ai resti di uno dei più grandi cimiteri della storia, Auscwitz Birkenau il terribile campo di sterminio. Non solo un viaggio, non solo storia, ma incontro, condivisione, partecipazione… per essere Futura Memoria.
“Ho sentito spesso ripetere la frase "a futura memoria" quasi fosse il motto di questo viaggio così come di tutti quelli degli anni precedenti - racconta Arianna Pignatelli della 5^ E, ed è soltanto alla fine di questa dura esperienza che ci si rende conto di quanto sia importante trasmettere queste conoscenze a chi crede che questo tema sia ormai diventato obsoleto"
“Si tratta di una pagina della nostra storia che in molti, specie i vinti, avrebbero voluto cancellare, come se nulla fosse, ma non è possibile dimenticare - ribatte Alessia Mascali della 5^ A -. Occorre invece tramandare di generazione in generazione queste storie di crudeltà, proprio al fine di evitare che possano ripetersi. Possono infatti sembrarci che realtà distanti dalla nostra, tuttavia sono più vicine di quanto si possa pensare. È proprio la storia ad insegnarci che nel tempo le circostanze mutano, ma l'uomo rimane pur sempre lo stesso ed è indispensabile educarlo al rispetto e alla tolleranza, per garantire ai posteri un mondo migliore e pulito, libero dalla metastasi dell'odio".
“Ricordiamole, le tragedie - sottolinea invece Dominique Petruzzi, anche lei della 5^ E -, anche se fanno male. Ricordiamole per non ripeterle più e perché no, per imparare a vivere meglio. Realizzare che abbiamo tanto ma spesso non vediamo nulla; che la nostra dignità di uomini e donne é qualcosa che dovremmo sempre custodire gelosamente e non dovremmo mai permettere a nessuno di portarci via, che essere vivi e liberi é un dono grandissimo e che le ingiustizie vanno sempre denunciate. Ricordare che, trovare un senso a questa realtà non é impossibile ma lo troviamo nelle persone, nei legami che si creano nel tempo, nell'amore che ci unisce e ci rende sempre un po' più forti".
“Finché ci batte il cuore - dice invece Ilenia Carrieri (5^ E) -, finché abbiamo anche solo una persona su cui contare, cioè su noi stessi, c'è vita e vale la pena vivere. Ho capito anche che al mondo c'è più male che bene, che è più rara la bontà che la cattiveria ma nonostante questo non dobbiamo smettere di sperare che anche le persone più cattive un giorno cambino in meglio o che i giusti abbiano giustizia, perché arriva questo momento per tutti. Auschwitz e Birkenau per non dimenticare e soprattutto, per imparare ad apprezzare la vita".
“Sacrificio mentale e fisico sono le parole d'ordine di questo viaggio -conclude Manuela Liuzzi della 5^ B -. Cerchiamo sempre la comodità e la gioia nelle cose e se qualcosa non ci dà piacere non la facciamo. Io ho imparato che essere troppo comodi e non saper e voler fare sacrifici ci trasporta in un flusso passivo che rende la nostra vita segnata dall'abitudine e dalla monotonia. Il messaggio del treno della memoria non può essere compreso così. Bisogna adattarsi e ingegnarsi per capire che questo sacrificio non è nulla in confronto alla sofferenza provata dai prigionieri in quei campi. Anzi ti gratifica e ti senti vivo e impari ad apprezzare qualunque cosa perché alla conclusione di questo magnifico viaggio scopri la libertà nelle piccole cose”.
Un viaggio che le ragazze prteranno sempre nei loro cuori e per il quale ringraziano il Collegio dei docenti per aver aderito e promosso progetti di così grande significato; un grazie alla professoressa Tania Furone che ha accompagnato e soprattutto al dirigente scolastico Maria Stella Carparelli per la sua sensibilità che ha permesso e spronato le studentesse ad esperienze formative continue e costanti nel corso del quinquennio di studi.
di Redazione
24/02/2016 alle 06:23:18
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