RIUNIONE SPONTANEA
Selva abbandonata e i residenti formano un comitato per rilanciarla
Decine di persone si sono ritrovate in viale Toledo per scambiarsi opinioni e proporre soluzioni all'agonia che si sta vivendo nella frazione collinare
Alcuni residenti presenti all'incontro
FASANO – La Selva non deve morire. Per questo decine di residenti silvani si sono ritrovati ieri sera (domenica 8 luglio) in viale Toledo per capire e programmare iniziative tese a rilanciare la frazione collinare fasanese. Davvero singolare anche il modo con cui è stata organizzata l'iniziativa: un passaparola attraverso mail, social network ed sms. Molti dei partecipanti (operai, professionisti, pensionati: ci sono tutti) non si conoscevano neppure tra loro ma c'era qualcosa ad unire tutti, giovani e meno giovani: l'amore incondizionato per la Selva. Gente arrabbiata, delusa dalle istituzioni che pare abbia abbandonato al proprio destino quello che per anni è stato il centro del turismo fasanese.
E ora? Una sola parola: desolazione. Viale Toledo è per la maggior parte al buio e solo davanti all'ex centro commerciale è possibile avere una buona visuale. Le disavventure recenti che hanno impedito l'apertura della Casina municipale ha peggiorato ulteriormente lo stato delle cose. Per non parlare della zona pedonale “violata” da auto e moto incuranti del fatto che c'è gente che amerebbe passeggiare senza evitare veicoli o con la paura che qualcuno di questi investa i propri bambini. La prima cosa che segnalano gli autori della protesta è l'assenza cronica della Polizia municipale e poi ecco la sfilza di negatività: manca un'edicola, la farmacia, i bagni pubblici, il bancomat. C'è chi si lamenta del fenomeno randagismo che impedisce passeggiate a piedi o in bici. Se l'ente pubblico non ha soldi per investire non fa nulla neppure per incentivare il privato. Ieri sera il gruppo di residenti si ingrossava man mano che trascorrevano i minuti. Uno scambio di idee e proposte a dimostrazione di come si senta forte il bisogno di dare una svolta a una Selva che molti hanno definito “dormitorio” o “casa di riposo”. Si chiede l'immediata apertura della Casina, anche senza alcun gestore, in quanto unico luogo pubblico di aggregazione.
Doveva esserci anche il sindaco Lello Di Bari ma impegni istituzionali non glielo hanno permesso. Pare abbia dato ampia disponibilità al dialogo anche perché, a vedere la grinta e determinazione dei presenti all'incontro, difficilmente riuscirà a liberarsi di loro. Una prima decisione è stata presa: la nascita di un comitato spontaneo che metta nero su bianco le priorità per la nostra amata Selva. Nei prossimi giorni diventerà realtà ed è già in programma un secondo incontro, domenica prossima (15 luglio), con la voglia di fare ancora più rumore. Qualcuno prima o poi dovrà pur ascoltare.
di Alfonso Spagnulo
09/07/2012 alle 01:48:59
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