NOTA POLITICA
Emergenza rifiuti a Fasano: il movimento 'in Comune' propone una soluzione a livello locale
Vito Bianchi e Giuseppe Pugliese chiedono che venga realizzato sul territorio di Fasano un impianto di compostaggio per le esigenze cittadine
FASANO - Il movimento civico fasanese 'in Comune' dice la sua sull'emergenza rifiuti in atto nella nostra città. Neanche oggi (sabato 9 gennaio) sarà raccolta la frazione umida e il tutto è rinviato alla prossima settimana.“Siamo in emergenza rifiuti, ma le soluzioni stentano ad arrivare: tutti parlano, ma nessuno offre risposte serie al problema e proposte coerenti. Noi vogliamo proporre delle soluzioni fattibili, dati alla mano, che vadano oltre la possibilità di tamponare temporaneamente il disastro portando l'immondizia a Laterza o, meglio ancora, a Ginosa (dove, per inciso, crediamo che le possibilità di recepimento sarebbero maggiori). E' necessario assumere decisioni importanti e coraggiose ma soprattutto lungimiranti, cioè che guardino al futuro, al di là della gestione emergenziale che ormai sembra essere diventata la norma”: nuove prospettive vengono dunque prefigurate dal movimento “in Comune”, alla luce degli ultimi giorni di passione sulla questione.
“Il movimento “in Comune” – spiegano il candidato sindaco Vito Bianchi e Giuseppe Pugliese, presidente del sodalizio – intende farsi promotore, nel territorio di Fasano, di un impianto di compostaggio che permetta la chiusura in loco del ciclo della frazione organica dei rifiuti, il cosiddetto “umido”, producendo compost di qualità, ossia fertilizzante organico da usare in agricoltura. La provincia di Brindisi produce circa 80.000 tonnellate di rifiuto umido all'anno (circa il 40% del totale dei rifiuti solidi urbani). Fasano è il più grande e popoloso comune dell'Ambito di Raccolta Ottimale Brindisi 3 (Aro Br/3) di cui fa parte assieme ai Comuni di Ostuni, San Vito dei Normanni, Carovigno e Cisternino. Considerando che Fasano produce circa 8.000 tonnellate all'anno di rifiuto umido, risulta necessario ed opportuno, per ragioni anche economiche, realizzare un impianto di compostaggio di medie-piccole dimensioni, della portata di circa 20.000 tonnellate/anno. (si consideri che l'impianto Tersan di Modugno, utilizzato fino a pochi giorni fa, ha una capacità di 220.000 tonnellate). La tipologia impiantistica consigliabile, al momento, è il compostaggio di tipo “aerobico”, cioè con digestione della biomassa in presenza d'aria, in modo naturale ed “all'aperto”, per la sola frazione organica dei rifiuti, più gli scarti verdi. Al momento, tale scelta è dettata dalle minori criticità sia tecniche che ambientali rispetto ad un impianto di tipo “anaerobio”, cioè in assenza di ossigeno, “con digestori chiusi”, che produce biogas e, in secondo fase, compost. Anche se, in sede di opportune valutazioni dettagliate, si potrebbe optare per una soluzione integrata anaerobico/aerobico.
Un impianto di compostaggio di tali ridotte dimensioni necessita di circa due ettari di terreno a destinazione industriale che, pertanto, il Comune dovrà impegnarsi a individuare - continuano Bianchi e Pugliese -. Vi possono lavorare circa 15 addetti. Le frazioni avviate a compostaggio potranno provenire, quindi, da un bacino che copra anche altri comuni limitrofi quali Cisternino e Ostuni. Il costo di un impianto di tipo aerobio è di circa 4,5 milioni di euro. Per quanto riguarda le forme di finanziamento dell'opera, si possono percorrere due vie. Una è il “Project Financing”, mediante il quale il Comune, attraverso una procedura aperta, affida la progettazione, realizzazione e gestione dell'impianto per 10-15 anni, ponendo a carico del privato concessionario il costo di realizzazione e gestione, e riconoscendo allo stesso i vantaggi economici dell'attività, derivanti essenzialmente dagli introiti per il conferimento dell'umido che i Comuni dovranno versare (la tariffa per il conferimento) e dai ricavi commerciali della vendita del compost prodotto. Al termine della concessione l'impianto diventa di proprietà comunale. Altra possibilità è quella di attingere a finanziamenti dei Fondi Strutturali Europei, nell'ambito della nuova programmazione del Por Puglia 2014-2020, che prevede per i prossimi anni di rifinanziare (Asse VI "Tutela ambiente ed uso efficiente delle risorse", azione 6.1c)) proprio la realizzazione di impianti di compostaggio. Ad oggi non si conosce ancora il dettaglio delle somme che verranno messe a disposizione. Ma è possibile fare previsioni, giacché nel recente passato, nell'ambito del Por Fesr 2007-2013, è stato emesso un bando (Dgr 12 luglio 2011, n. 1573) che presentava una dotazione finanziaria di € 30.000.000,00, per il cofinanziamento di impianti di trattamento biologico di tipo aerobico e/o anaerobico/aerobico per la produzione di compost. I soggetti beneficiari erano gli Ato e/o i Comuni in forma singola o associata, e si riservavano risorse per totali € 9 milioni, in particolare assegnando un cofinanziamento massimo di € 6 milioni per un impianto di tipo anaerobio e di 3 milioni per impianti di tipo aerobio. In tale ipotesi, un Comune (anche in forma associata) potrebbe assumere direttamente la realizzazione e gestione dell'impianto, contando quindi su importanti risparmi diretti, dovuti all'abbattimento delle tariffe per il conferimento dell'umido che, ricordiamo, ad oggi può arrivare a costare ai Comuni circa 150-200 € a tonnellata, e cioè fino a 1,5 milioni di euro all'anno per un Comune come Fasano. Fatte queste sintetiche considerazioni, ci preme sollecitare i rappresentati regionali affinché si impegnino, piuttosto, nel garantire le disponibilità delle risorse finanziarie anzidette, magari in quantità maggiori, e nel fornire appoggio a progetti di questo tipo che riguardino il nostro territorio. Noi del movimento “in Comune” ce ne faremo promotori in campagna elettorale e, auspichiamo, realizzatori in caso di governo della città”.
di Redazione
09/01/2016 alle 05:49:58
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