Piano di riordino rinviato: l'ospedale di Fasano destinato comunque a lenta chiusura

FASANO - C'è poco da gioire sul rinvio dell'adozione del nuovo piano di riordino sanitario pugliese. Il presidente della Regione Michele Emiliano, insieme ai suoi più fidi collaboratori del settore, lo ha approntato e inviato a Roma dove alcune sue incongruenze saranno esaminate dai tecnici del Ministero della Sanità. Ma per l'ospedale di Fasano, ormai, ci sono poche speranze, La sua dismissione è certa anche se sarà molto lenta in modo tale che la definitiva chiusura corrisponda, più o meno, alla nascita del nuovo ospedale che sorgerà ai confini col territorio di Monopoli.

Non ci sono polemiche politiche interne che tengano. Quel che fatto è fatto. Dai strombazzati 25 ospedali in odore di chiusura solo l'Umberto I è destinato a fare questa fine.mentre l'obiettivo del contenimento della spesa previsto dalla legge sarà raggiunto con l'accorpamento e aggregazione di reparti. Molti nosocomi, a causa di questo, perderanno posti letto e soprattutto la qualifica di "ospedali di primo livello". Accorpamenti e razionalizzazioni sono previsti a Scorrano, Casarano e Copertino ad esempio. E per restare nel Salento Galatina e Gallipoli potrebbero perderei punti nascita, mentre al Fazzi nascerà il nuovo polo pediatrico. Sei, invece, i pronto soccorso tagliati e sostituiti con un punto di prima emergenza con postazione fissa per il 118 (Grottaglie, San Pietro Vernotico, Mesagne, Canosa, Trani e Terlizzi). Nel Tarantino, anche Grottaglie perderà il punto nascita in favore di Manduria, mentre nel Brindisino, oltre alla chiusura di Fasano, i tagli riguarderanno la struttura di San Pietro Vernotico.