NOTA POLITICA
Vito Bianchi: 'La chiusura dell'ospedale di Fasano? Ennesimo fallimento della politica'
Il candidato sindaco di 'in Comune' e delle civiche 'Il gallo' e 'Federcivica' attacca duramente chi sta permettendo lo scippo ospedaliero
FASANO - “Se davvero Fasano dovesse perdere definitivamente quel che resta del suo storico ospedale, sarebbe un ulteriore fallimento per una classe politica vecchia e gretta, che non ha saputo difendere il diritto alla salute di un'intera cittadinanza, sempre più abbandonata a se stessa per l'incuria di quanti dovrebbero tutelarla”: è il commento di Vito Bianchi, candidato sindaco dei movimenti “in Comune”, “Il gallo” e “Federcivica” alla notizia della paventata dismissione dell'”Umberto I”. “La nostra comunità sta perdendo alcuni dei pilastri su cui si fonda una società che voglia definirsi “civile” – incalza lo scrittore e archeologo fasanese – senza che nessuno di coloro che hanno in mano le redini della situazione si muova per proteggere i cittadini. Si stanno azzerando le possibilità di essere curati decentemente, oltre che di avere cultura e istruzione: gli episodi recenti e dolorosi della biblioteca comunale, dell'istituto Canonico Rossini e ora dell'ospedale si sommano a una serie di perdite maturate nel tempo, che hanno spogliato e imbarbarito una città di quasi 40.000 anime, posta all'estremo di una provincia: una città che per la sua posizione potrebbe essere davvero il baricentro di una serie di strutture al servizio della popolazione, e che invece viene sempre più emarginata, resa periferica, abbrutita.
A essere penalizzate saranno le persone più fragili: i bambini, che possono contare oggi su un reparto di Pediatria efficientissimo per l'abnegazione di chi lo conduce, e gli anziani, la cui dignità viene messa in primo piano nel reparto di Lungodegenza. Per non dire di tutti gli altri reparti, da Pneumologia agli ambulatori, che funzionano a pieno regime e svolgono un'adeguata assistenza medica, pur fra mille problemi e tagli di spesa. Chiediamo con forza, dunque, e in questo senso lanciamo un appello anche al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, affinché si riveda lo sciagurato piano di dismissione dell'ospedale fasanese, almeno fino a quando non verrà completato il nuovo nosocomio fra Monopoli e Fasano. Crediamo che un servizio minimo di assistenza debba essere garantito, sia per le distanze che separano i Fasanesi da centri di assistenza ospedaliera all'altezza, sia per il numero di persone che si riversano nel territorio in coincidenza con la stagione estiva, e che raddoppiano le esigenze sanitarie. Siamo pronti a tutto per salvare l'ospedale: non vogliamo più continuare ad essere depredati di quegli elementi che conferiscono i crismi della civiltà a una cittadinanza. Non possiamo rinunciare a strutture che per decenni hanno funzionato, e che per l'insipienza di una politica ragionieristica e insensibile ci vengono adesso portate via. Le persone non sono numeri, e non si può decretarne il destino con una calcolatrice.”.
di Redazione
28/12/2015 alle 11:52:58
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