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Fasano: incentivi commerciali nel centro storico inutilizzati e i soldi vanno altrove
L'Amministrazione Di Bari aveva previsto il rimborso di alcune imposte a coloro che avessero aperto attività commerciali nella zona antica ma il progetto è fallito
FASANO - Per i commercianti il centro storico di Fasano pare sia davvero poco appetibile. E' quello che si deduca dopo che i fondi destinati agli incentivi previsti per l'apertura di nuove attività nella zona più antica cittadina sono stati stornati dal bilancio di previsione per essere destinati altrove. Come ricorderete l'Amministrazione comunale guidata da Lello Di Bari aveva istituito, come detto, incentivi per chi intendesse aprire nuovi esercizi commerciali, di somministrazione e di artigianato tipico (non laboratori artigianali ma veri e propri punti vendita di manufatti artigianali) nel centro storico cittadino. Sui nuovi esercizi nel borgo antico il Comune di Fasano avrebbe rimborsato ai titolari dell'esercizio la Tari (la tassa sulla raccolta dei rifiuti urbani e sui servizi), la Tosap (tassa sull'occupazione di aree e spazi pubblici), la Icp (imposta comunale sulla pubblicità).
L'incentivo era diretto a chi apriva una nuova attività, la trasferiva o ampliava quella esistente, esclusivamente nel perimetro del centro storico cittadino: L'esercente doveva versare nelle casse comunali le somme previste per le tre tasse in questione e poi il Comune doveva rimborsare. Per l'Amministrazione Di Bari doveva essere un contributo concreto a chi avesse voluto investire nel centro storico in un momento difficile per l'economia anche locale. Uno strumento di sostegno e di impulso al settore delle attività produttive, poiché, secondo gli ex amministratori, avrebbe reso meno oneroso l'inizio dell'attività che da sempre è il momento più delicato ed importante della vita aziendale sia per i costi di avvio che per i necessari aggiustamenti finalizzati alla corretta collocazione sul mercato.
Gli incentivi fiscali, attraverso il rimborso delle tasse comunali, avrebbero avuto durata triennale nel senso che il rimborso sarebbe stato dovuto per i primi tre anni. Per mettere in atto tutto questo l'Amministrazione aveva inserito 20mila euro all'anno che non sono stati utilizzati e così la voce è scomparsa ora dal bilancio di previsione approvato dal commissario prefettizio. Quel denaro servirà ad altro.
di Redazione
21/12/2015 alle 05:47:54
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