BRUTTE NOTIZIE
Piano Gorgoni sul taglio ospedali: si vogliono chiudere Fasano e Lucera
Il direttore generale d'area salute regionale ha sottoposto una bozza al presidente Michele Emiliano: spetterà a quest'ultimo la decisione finale
FASANO - Qualche giorno fa il presidente della Regione Michele Emiliano parlava di tagli e razionalizzazioni nella sanità regionale ventilando la chiusura di ben 25 ospedali. La bufera scatenatasi dopo quelle dichiarazioni fece poi fare un piccolo passo indietro dialettico al Governatore che parlò solo di ipotesi estrema. Ma Emiliano, intanto, aveva affidato al direttore generale d'area Salute Giovanni Gorgoni il compito di stendere un piano che permettesse il necessario risparmio nel settore. Ebbene, una bozza di questo piano è pronta ma le notizie, per Fasano, non sono buone. Secondo Gorgoni solo due ospedali dovrebbero chiudere, il nostro "Umberto I" e quello di Lucera, altri sarebbero da ridimensionare con una redistribuzione e accorpamento di reparti. Quindi addio alla pediatria, alla lungodegenza e alla pneumologia per il nosocomio fasanese che diventerebbe un ospedale di comunità che altro non è che un luogo dove è pressoché il medico curante a prendersi cura dei pazienti. Naturalmente sarà Emiliano stesso a dare l'ultima parola sul taglio ma i segnali che arrivano dal piano Gorgoni non sono certo incoraggianti. SOLO due ospedali da chiudere, molti da ridimensionare e problemi per ampliare il numero di posti letto. Questi in sintesi alcuni dei dati contenuti in una prima bozza del piano di riordino ospedaliero previsto dalla Regione che oggi il direttore generale d'area Salute, Giovanni Gorgoni, porterà sul tavolo del presidente Michele Emiliano. Secondo questa bozza, che dovrebbe rispettare quanto previsto dal decreto ministeriale 70, gli ospedali da chiudere sarebbero solo due: si tratta di Fasano e Lucera.
Gli ospedali di Grottaglie, Terlizzi, Manfredonia e Canosa si trasformerebbero in strutture di riabilitazione o lungodegenza. Gorgoni è comunque alle prese con il problema relativo all'ampliamento dei posti letto, cosa che occorre fare ma non c'è personale medico a sufficienza per metterlo in pratica. «Il vero problema - dice Biagio D'Alberto, segretario della Fp Cgil Puglia - sarà determinato nel momento in cui la legge 161, ovvero quella che ha ripreso la normativa europea sui turni di lavoro che ha imposto i riposi per medici e infermieri, verrà applicata in tutte le sue conseguenze negli ospedali pugliesi, dai riposi ai turni e agli straordinari. Quindi se non si farà la Regione non farà ora una razionalizzazione seria, sarà costretta a farla presto per rispondere ai buchi nelle coperture dei turni causati dalla normativa europea». Tutto si deciderà la prossima settimana.
di Redazione
19/12/2015 alle 06:23:54
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