I mercatini in piazza Ciaia scatenano discussioni tra i commercianti di Fasano

FASANO - Una volta c'erano le associazioni di categoria ora regna Facebook. Anche le problematiche relative al commercio ora, almeno a Fasano, passano dal social network più famoso e diffuso al mondo. E' quello che è accaduto ieri (martedì 15 dicembre) tra alcuni esercenti fasanesi. A lanciare la discussione è stato Luigi Di Tano, titolare dell'omonima profumeria che ha polemizzato sull'organizzazione, in piazza Ciaia, dei mercatini natalizi che si apriranno quest'oggi (mercoledì 16 dicembre) per poi chiudersi il 22 dicembre. La tipologia di stand utilizzata dagli organizzatori (delle specie di tende) di fatto ha coperto l'intero quadrato della centrale piazza cittadina e Di Tano, lamentandosi della chiusura proprio della piazza senza avere aree parcheggio alternative, ha minacciato di trasferire le sue attività in paesi limitrofi. 

Non si è fatta attendere, però, la risposta da parte dei commercianti che vivono situazioni di disagio per tutto l'anno. E' il caso del gioiellieri Massimo Abete che ha replicato a Di Tano, pur dandogli ragione sulla questione stand, affermando come, almeno in piazza, ogni tanto qualche manifestazione la organizzano e che invece le periferie sono costantemente ignorate sia dagli eventi comunali che privati. Abete ha poi sottolineato come solo a Fasano si continui ancora ad utilizzare la macchina per muoversi mentre nei centri limitrofi, ormai, i centri storici sono tutte zone pedonali. Nella discussione, poi, a dar piena solidarietà a Di Tano è entrato anche Giorgio Baccaro, del pub Ciporti. "Piuttosto che ridurre e chiudere piazza Ciaia in questo modo non era consigliabile allestire i mercatini in piazza Mercato Vecchio - ha affaermato Baccaro -? Non è così che si valorizza il centro storico". Anche in questo caso ecco arrivare i favorevoli e contrari.

E' chiaro che in tutto questo nulla si può imputare alla società che ha organizzato i mercatini natalizi in piazza Ciaia. Anzi, essendo un'iniziativa privata non si può che dar merito a chi ci ha creduto dato che quest'anno non ci saranno manifestazioni pubbliche data la situazione politica venutasi a creare negli ultimi mesi con l'arrivo del commissario prefettizio.