SITUAZIONE ASSURDA
Rischio licenziamento operatori al 'Rossini' di Fasano: i sindacati scrivono a Michele Emiliano
I tempi stringono e il 25 novembre si avvicina: per questo i vertici della Funzione Pubblica Cgil chiedono l'intervento del Presidente della Regione Puglia
FASANO - Ormai mancano pochi giorni al 25 novembre. In quella data scadrà, infatti, l'ulteriore e ultima proroga concessa dal commissario prefettizio Erminia Cicoria a che gli anzini ospiti della casa di riposo "Canonico Rossini" di Fasano possano essere ospitati nell'ala al primo piano dell'ospedale "Umberto I" di Fasano. Dopo di che dovranno trovarsi un'altra collocazione e anche i nove operatori fasanesi della cooperativa Servizi Multipli Integrati dovranno essere licenziati. Una delle ultime speranze è ora posta sul Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a cui, nella giornata di ieri (mercoledì 4 novembre), i massimi esponenti provinciali della Funzione Pubblica Cgil (Michela Almiento, Antonio Macchia e Vincenzo Cavallo) hanno inviato una missiva chiedendone il pronto intervento sulla questione. La stessa nota è stata inviata al commissario prefettizio del Comune di Fasano Cicoria, al presidente dell'Asp "Canonico Rossini" Vito Ventrella e al presidente della Cooperativa "Servizi Multipli Integrati" Pasquale Pellicani.
"Con la presente - si legge nella nota sindacale -, denunciamo la drammatica situazione riguardante la “Casa di Riposo Canonico Rossini”, sita in Fasano, costretta a chiudere l'attività entro il 25 novembre 2015 “causa mancanza di requisiti strutturali segnalati da ispezione dei Nas, con conseguente revoca dell'autorizzazione al funzionamento”. Vogliamo ricordare che detta casa di riposo, a gestione pubblica all'interno dell'ospedale civile "Umberto I", rappresenta un patrimonio della collettività fasanese ed i lavoratori interessati in tutti questi anni hanno garantito con spirito di collaborazione il funzionamento della stessa, erogando un'assistenza di qualità agli ospiti, un servizio di eccellenza e una vita dignitosa, nonostante la loro condizione lavorativa non certo ottimale, perché si era in attesa dell'apertura della nuova sede della casa di riposo di proprietà dell'Asp Rossini, sita in Via Gravinella, già completata e arredata, pronta per l'utilizzo.
Purtroppo - continua la nota -, a causa di un contenzioso tra il costruttore e la stessa l'Asp Rossini ne vieta il suo utilizzo. Si è in attesa di un giudizio dell'Autorità Giudiziaria per sbloccare questa complicata situazione di carattere tecnico economico in cui non vogliamo entrare nel merito, ma sicuramente, a nostro parere, il bene collettivo è primario rispetto agli interessi legittimi dei singoli. I contenziosi si possono e devono essere risolti nelle sedi competenti, ma non si deve mai privare la collettività tutta di un bene pubblico, visto che sono stati utilizzati anche fondi pubblici per la sua realizzazione. Il tempo è finito: si rischia la perdita di posti di lavoro e la collocazione degli ospiti, anziani,in altre strutture anche fuori provincia di Brindisi con evidenti risvolti umani. Perché devono pagare sempre i più deboli e gli indifesi? Perché 21 utenti devono essere costretti a lasciare il loro posto letto e gli affetti di tanti anni di permanenza con danni psicologici inimmaginabili? Perché nove famiglie monoreddito devono perdere un posto di lavoro, anche se non c'è una crisi aziendale, come purtroppo accade quotidianamente nel nostro territorio? Chiediamo aiuto a tutte le istituzioni per sbloccare una situazione anomala e allo stesso tempo pericolosa: chi perde il reddito per la propria famiglia diventa una persona disperata. Inoltre, da notizie ricevute sembra che, se la struttura non verrà aperta entro quest'anno, la Regione Puglia dovrebbe restituire alla Comunità Europea gli oltre due milioni di euro ricevuti per la sua realizzazione, come dire “oltre al danno la beffa”. In attesa che ognuno, nel rispetto delle proprie competenze e responsabilità, possa dare un contributo fattivo per una rapida soluzione, si porgono distinti saluti".
di Redazione
05/11/2015 alle 05:59:20
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