BATTAGLIA LEGALE
Ex macello comunale: il Comune di Fasano nomina un esperto per la controversia al Tar
Sarà l'architetto ed ex assessore Davide Maria Dioguardi a stilare le relazioni tecniche per far sì che possa essere eliminato il vincolo paesaggistico
FASANO - Sarà l'architetto, già assessore all'urbanistica, Davide Maria Dioguardi a preparare relazioni tecniche sull'ex macello comunale sito in via Roma in vista della controversia che vedrà protagonisti, davanti al Tar, il Comune di Fasano e la Soprintendenza ai Beni culturali che ha imposto sull'area il vincolo di zona culturale impedendone la già prevista alienazione. E' stato il capo dell'avvocatura comunale, avv. Ottavio Carparelli, a conferire all'esperto tecnico l'incarico. Nell'aprile scorso l'Amministrazione comunale decise di ricorrere al Tribunale Amministrativo contro la decisione della Soprintendenza.
Una decisione prevista anche alla luce di quello che avvenne. Come si ricorderà, dopo diversi tentativi di vendere l'ex macello all'asta (tre indizioni tutte andate deserte), si decise di vendere la struttura a trattativa privata. A proposito delle gare andate deserte occorre sottolineare come non si fosse presentato nessuno nonostante l'Amministrazione avesse reso più appetibile la struttura, facendo approvare, in Consiglio comunale, la variazione urbanistica dell'area da zona D1 a zona residenziale di tipo “B”. A Palazzo di Città arrivarono quindi tre proposte per acquisire l'area a trattativa privata e di queste solo una venne confermata, ovvero quella della società "Emmeci Costruzioni" di Monopoli (ma gestita da un fasanese). L'acquirente versò 50mila euro di acconto mentre entro il 31 dicembre 2014 avrebbe dovuto versare complessivamente, nelle casse comunali, 466.369,17 euro che l'ente avrebbe utilizzato per rifare le vie Giardinelli e Fratelli Rosselli. Intanto l'imprenditore aveva già avviato un progetto che prevedeva, al posto dell'ex macello, una serie di appartamenti. E aveva anche cominciato a pubblicizzarne la vendita se non che venne fuori il vincolo della Soprintendenza che definiva l'ex macello di alto valore culturale e quindi neanche un mattone si sarebbe potuto spostare.
Il Comune di Fasano presentò una serie di documentazioni in modo che il vincolo venisse rimosso ma non ci fu verso. Intanto l'imprenditore si è stancato di aspettare e ha richiesto e ottenuto la restituzione dell'acconto versato con il Comune che rischia di avere un immobile abbandonato per sempre dato che se il vincolo non sarà rimosso appare improbabile, a breve giro, un progetto di rivalutazione della struttura. Ed ecco, quindi, la decisione di ricorrere al tribunale amministrativo nella speranza, per il Comune fasanese, che venga rimosso il vincolo e si possa procedere alla definitiva alienazione dell'ex macello. L'udienza si avvicina e occorre effettuare rilevazioni tecniche che naturalmente competono a un esperto che l'avvocato Carparelli ha individuato, appunto, nell'architetto Dioguardi.
di Redazione
30/10/2015 alle 06:52:28
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