NOTA ALLA STAMPA
Casinò a Fasano: secco no dalla Chiesa locale
I parroci delle chiese fasanesi si sono riunite per ribadire il secco parere contrario alla nascita di una casa da gioco sul territorio
FASANO - Negli ultimi giorni la stampa, sia nazionale che locale, ha riportato la notizia che il Governo si appresterebbe ad approvare un piano che prevede il raddoppio dei casinò in Italia nel quale si paventa l'ipotesi di apertura di una casa da gioco alla Selva di Fasano. Al tal proposito, i parroci di Fasano, riunitisi ieri mattina (lunedì 26 ottobre), ribadiscono ferma contrarietà a tale ipotesi, confermando quanto già espresso in proposito con la lettera datata 12 luglio 2007 che fu indirizzata all'amministrazione comunale allora guidata dal sindaco Di Bari.
Già otto anni fa, nella missiva redatta dal priore di Fasano don Sandro Ramirez, si leggeva: “dopo aver ascoltato i confratelli parroci e facendo eco agli interventi del magistero dei vescovi italiani a riguardo, mi permetto di farle notare la inopportunità, per un territorio a rischio come il nostro, di impiantare delle attività del genere che spesso sono portatrici di un indotto legato al riciclaggio, all'usura e a tanti altri mali. La storia non troppo remota di Fasano (alcune generazioni cresciute nell'illusione che i soldi non vanno guadagnati col sudore della fronte, ma recuperati in qualunque modo!) non ci consente di pensare che la nostra città abbia sviluppato tutti gli anticorpi necessari; anzi, a nostro parere, è come mettere un malato in mezzo alla corrente dopo che si è appena appena ripreso da una pericolosa broncopolmonite. Pensiamo che Fasano abbia bisogno e urgenza di tante cose, meno che di un casinò. Le statistiche, per esempio, delle fondazioni antiusura ci dicono quanto sia grave e diseducante per una comunità pensare che i problemi della vita possano essere risolti al tavolo da gioco. Quante famiglie si sono rovinate per questo, dopo aver creato dipendenza dal gioco e tanta corruzione morale e culturale. Pensiamo che ci siano altri modi di “attirare” turisti a Fasano; e che comunque l'imperativo del turismo a Fasano non possa essere pagato a qualunque prezzo!”.
Quanto allora dichiarato viene oggi in toto riconfermato dai parroci "nella speranza - aggiungono - che il Commissario Straordinario che oggi esercita le funzioni amministrative possa trovare soluzioni alternative, dichiarando la nostra disponibilità, se lo ritenesse opportuno, a incontrarlo per meglio chiarire la nostra posizione su una iniziativa che non potrà trovarci silenziosamente consenzienti, oggi come otto anni orsono".
di Redazione
27/10/2015 alle 07:10:16
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