Il ruolo del volontario di Protezione Civile in un convegno nazionale a Torre Canne

FASANO - "Il ruolo del volontario di protezione civile nella formazione di comunità resilienti": questo il tema del convegno nazionale tenutosi ieri (sabato 19 settembre all'Hotel del Levante di Torre Canne nell'ambito del 2° Raduno Nazionale Estivo proprio della Protezione civile che si sta tenendo tra Fasano e Ostuni. In un certo senso l'appuntamento clou della manifestazione data la presenza di alcune personalità importanti del settore a cominciare dal capo delle Protezione Civile Fabrizio Curcio. E a Torre Canne, proprio per accogliere Curcio, si sono recati il Prefetto di Brindisi Nicola Prete e il commissario prefettizio del Comune di Fasano Erminia Cicoria.

Il convegno, infatti, si è aperto proprio con i loro saluti istituzionali. Dopo di che i lavori, moderati da Franco Pasargiklian (direttore responsabile della Rivista Nazionale “La Protezione Civile Italiana) ha invitato a parlare, nell'ordine, Giannicola D'Amico (presidente Comitato Raduno Nazionale Estivo della Protezione Civile), Lucia Di Lauro (Dirigente Servizio Protezione Civile Regione Puglia), Giuseppe Satriano (Presidente dell'Associazione “Soccorso Amico” – Salerno), Simone Andreotti (Presidente della Consulta Nazionale del Volontariato di Protezione Civile), Antonio Nunziante (assessore Protezione Civile Regione Puglia) e Fabrizio Curcio (Capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile).

"Questo raduno estivo - ha sottolineato D'Amico - è stato un importante momento per il sistema di Protezione civile nazionale e pugliese in particolare. Una occasione di incontro e di confronto per tutti coloro i quali dedicano il loro tempo, il loro lavoro e la loro passione al servizio della Protezione civile. Sono stati 315 gli iscritti (di cui 135 atleti) tra volontari, funzionari e dirigenti degli enti e delle istituzioni a qualunque livello che si occupano di Protezione Civile in rappresentanza di 9 regioni: Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Lombardia, Toscana, Liguria, Lazio, Trentino Alto Adige oltre alla Basilicata che ha partecipato solo alla sfilata inaugurale". D'Amico è poi passato a trattare il tema del convegno. "In Protezione Civile - ha continuato - la resilienza di una comunità è la capacità sia di far fronte in maniera positiva a eventi emergenziali avversi, sia di riorganizzare positivamente la propria vita dinnazi alle difficoltà. Sono comunità resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere risultati importanti. I fattori identitari, la coesione sociale, la comunità di intenti e di valori costituiscono il fondamento essenziale della comunità resiliente. La sfida di oggi, in protezione civile, è raggiungere i massimi livelli di resilienza delle comunità locali, in relazione ai rischi a cui esse sono soggette. Importanti sono i contesti istituzionali; il rapporto della comunità con i temi di Protezione Civile; il rapporto con il mondo del volontariato. Quest'ultimo deve essere lievito, essere protagonista nella diffusione del concetto di resilienza nelle comunità in cui opera".

Il Capo del Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio, invece, ha posto su un piano prioritario l'importanza e la necessità della pianificazione, soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuove infrastrutture. Il concetto chiave che Curcio ha espresso è che le lazioni di prevenzione e tutela devono partire dal cittadino ed arrivare fino alle istituzioni. Inoltre Curcio ha sostenuto che le emergenze (di diverso tipo) sono purtroppo una parte presente nella vita di una nazione e di conseguenza nasce la necessità di sapere come affrontarle.

Il convegno si è concluso con la premiazione degli atleti dei vincitori delle varie gare svoltesi nell'ambito del raduno.