MALCONTENTO DILAGANTE
Le famiglie fasanesi si ribellano agli aumenti dei servizi mensa e trasporto scolastico
Alcuni genitori si sarebbero già riuniti per fare fronte comune contro la decisione della mini Giunta di aumentare in modo smisurato i ticket per i bambini
Il Municipio di Fasano
FASANO - Scoppia la protesta delle mamme. Appena si è sparsa la voce dell'aumento, da parte dell'Amministrazione comunale guidata da Lello Di Bari, dei ticket riguardanti la mensa scolastica e l'abbonamento del trasporto scolastico, ecco venir fuori la rabbia di chi, con bambini in casa, potrebbe non permettersi le nuove tariffe. Relativamente alla mensa scolastica, la giunta ha previsto un aumento davvero corposo: la refezione costerà 80 euro mensili per il primo figlio (era di 34 euro), 64 per il secondo (era di 27 euro), 56 per il terzo (era di 24 euro), anche le tariffe sul trasporto scolastico hanno subito un aumento: 35 euro al mese per il primo figlio (era di 18,10 euro), 25 euro al mese per il secondo figlio (era di 13 euro), 20 euro al mese per il terzo figlio (era di 10,30 euro). Ovviamente, verranno verificate eventuali riduzioni delle tariffe di mensa e trasporto in relazione ai redditi del nucleo familiare. Ma le percentuali sono da brivido: 120% in più per la mensa e quasi il 100% per il trasporto.
Un provvedimento, firmato dal sindaco Di Bari e dai due assessori Grazia Neglia e Giuseppe Vinci, che stona pesantemente anche con quanto scritto nel programma elettorale dello stesso rieletto primo cittadino sbandierato ai cittadini sino a non più di un mese fa. Proprio sulla mensa nel programma di Di Bari si leggeva che sarebbe stata disponibile “presso tutti i plessi di scuola dell'infanzia del territorio comunale, senza aumenti di tariffe”. Lo stesso sul trasporto scolastico, a mezzo, scuolabus, “degli alunni residenti nell'agro dell'intero territorio presso le sedi scolastiche frequentate e viceversa, senza aumenti di tariffe”. Ma gli aumenti ci sono stati e anche corposi tanto che, come detto, già da ieri diversi capannelli di genitori si sono formati per strada per lamentarsi della questione. «Io ho tre figli e abito, oltre tutto, fuori città – spiega una mamma -. Solo due usufruiranno della mensa mentre il terzo solo del trasporto. E' davvero assurdo un aumento simile in un momento in cui ci ritroviamo aumentate anche altre cose. Non capiamo, insieme ad altre mamme, come mai si è deciso di far aumentare così tanto le tariffe. Possiamo anche capire le esigenze dell'Amministrazione ma qui parliamo di raddoppi. Far venire meno in un bilancio familiare qualcosa come 200 euro mensili vuol dire privare gli stessi bambini di altre cose. Non potremo mandarli a scuola calcio o in piscina ad esempio. E non pensiate che questi sono sfizi. Anche lo sport è importante per la crescita dei nostri figli».
La giustificazione data dal primo cittadino («Una decisione dolorosa, la nostra, ma necessaria – aveva motivato così il sindaco Lello Di Bari gli aumenti tariffari -; e, comunque, in linea con le tariffe che già si praticano da anni in Comuni viciniori: noi soltanto adesso abbiamo forzatamente dovuto adeguare le tariffe all'aumento dei costi che, negli ultimi dieci anni, abbiamo dovuto sopportare») non convince i genitori. «Teniamo a ribadire – continua una mamma, portavoce di un gruppo che promette battaglia e che vuol recarsi a parlare direttamente con il primo cittadino – che contestiamo la percentuale dell'aumento. A breve chiederemo un incontro con Di Bari per capire se si può recedere da questa situazione che comunque non siamo disposti ad accettare». Se da una parte c'è la ribellione delle famiglie dall'altra si sottolinea l'incredibile silenzio del mondo politico. Tutti complici o dormienti?
di Alfonso Spagnulo
22/06/2012 alle 00:25:15
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