NOVITà POLITICHE
Retroscena dimissioni Di Bari: 13 consiglieri erano pronti a mandarlo comunque a casa
I nove consiglieri d'opposizione e quattro di maggioranza avrebbero apposto la firma di dimissioni davanti ad un notaio per far cadere comunque l'Amministrazione
FASANO - Cominciano ad emergere i primi retroscena sulle clamorose dimissioni presentate ieri sera (martedì 1° settembre) dal sindaco di Fasano Lello Di Bari. Il primo cittadino avrebbe, a quanto pare, anticipato solo di qualche ora la chiusura del suo secondo mandato in quanto il suo destino sembrava ormai segnato. Infatti sempre ieri, al mattino, davanti ad un notaio fasanese, tredici consiglieri comunali avevano firmato le dimissioni che sarebbero state consegnate questa mattina (mercoledì 2 settembre) al segretario generale sancendo la fine dell'Amministrazione Di Bari. Un colpo di scena clamoroso nel mondo politico locale.
A firmare sono stati i nove consiglieri d'opposizione (Giacomo Rosato, Antonio Pagnelli, Tonio Zizzi, Giuseppe Colucci, Emma Castellaneta, Donato De Carolis, Vito Bianchi, Luana Amati e Vittorio Fanelli) e quattro consiglieri di maggioranza (Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini, Gina Albanese e, a sorpresa, Antonio Scianaro). Come detto le dimissioni avrebbero dovuto essere depositate questa mattina al segretario generale. Ieri sera la voce delle dimissioni dei tredici consiglieri e la ormai quasi certa fine dell'attuale Amministrazione comunale ha cominciato a fare il giro negli ambienti politici locali. Erano solo voci che col trascorrere del tempo diventavano certezze. Ecco, probabilmente, le "losche manovre" a cui fa riferimento Lello Di Bari nelle sue dichiarazioni post dimissioni. E lo stesso primo cittadino quando si è reso conto che ormai per lui era solo questione di tempo ha preferito andarsene con le sue gambe piuttosto che essere mandato via.
Dicevamo delle firme dei consiglieri. Non si conosce il regista dell'operazione ma se l'atteggiamento dei nove consiglieri d'opposizione e di Perrini, Digeronimo e Albanese (ormai di traverso alla loro stessa maggioranza) è abbastanza comprensibile la vera sorpresa è scoprire che la tredicesima e decisiva firma che sarebbe servita a far cadere Di Bari è stata apposta da Antonio Scianaro, uno degli uomini di punta della maggioranza. Del resto serviva un altro consigliere per completare l'operazione "Amministrazione a casa" dopo che Zino Convertini si era ormai staccato da "Fasano Coraggio e Libertà" e si era riavvicinato al sindaco Di Bari. Obiettivamente nessuno avrebbe immaginato che proprio Scianaro si aggregasse agli altri dodici dimissionari. Una mossa, quella dell'ex consigliere regionale, che potrebbe avere strascichi pesanti anche per il suo proseguo all'interno di Forza Italia. Pare che ieri sera il coordinatore regionale del partito berlusconiano Luigi Vitali abbia inutilmente cercato di mettersi in contatto con lui per capire cosa stesse accadendo.
Cosa succederà ora? Innanzi tutto bisognerà vedere se le dimissioni dei tredici consiglieri, alla luce di quelle di Di Bari, saranno consegnate al segretario generale. Anche perché sarebbe una mossa senza ritorno. Infatti se il sindaco può tornare su suoi passi entro venti giorni dalle dimissioni quelle dei consiglieri sono immediatamente eseguibili. Se Rosato, come era previsto, consegnerà le firme al segretario generale non occorrerà attendere ripensamenti di Di Bari: si va tutti a casa con tanto di commissariamento del Comune ed elezioni anticipate nella prossima primavera. Bel altri e più ampi scenari, poi, quelli relativi alla successione ma di questo ci sarà tempo per parlarne. Si apre una nuova, concitata era a Fasano.
di Alfonso Spagnulo
02/09/2015 alle 05:37:53
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