BRUTTA SITUAZIONE
Aggressioni verbali e minacce negli uffici comunali dei servizi sociali di Fasano: si corre ai ripari
I tagli che l'Amministrazione comunale ha effettuato nel settore non permettono più il sostegno alle famiglie bisognose e c'è chi diventa violento
FASANO - Da settimane vivono nella paura. Temono per la loro incolumità fisica ma anche per eventuali ritorsioni nei loro confronti. Parliamo degli impiegati comunali (assistenti sociali e semplici dipendenti) operanti negli uffici dei servizi sociali che da quando l'Amministrazione comunale, per far quadrare il bilancio, ha tagliato il denaro che serviva come sostegno di alcune famiglie bisognose, hanno perso la pace. Infatti alcuni cittadini, vistesi rifiutate le richieste di sostegno, ha minacciato (sino ad ora solo verbarlmente) gli impiegati creando momenti di tensione che si ripercuotono sul lavoro. Non solo. Tra pe parole volate ci sarebbero anche minacce di ritorsione verso gli stessi dipendenti. Per questo, nei giorni scorsi, a Palazzo di Città, si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato il sindaco di Fasano Lello Di Bari, il vicesindaco Gianleo Moncalvo, gli assessori Vito Martucci e Laura De Mola, il dirigente Giuseppe Carparelli, gli assistenti sociali comunali e i dipendenti degli uffici dei servizi sociali.
Gli operatori hanno spiegato chiaramente che la situazione è insostenibile e che non si può vivere e lavorare nella paura. Sono circa una trentina le famiglie penalizzate dai tagli. A loro l'ente comunale forniva buoni spesa oppure elargiva denaro per bollette o affitti. Ma dopo che non si è riusciti ad approvare in consiglio comunale gli aumenti dell'addizionale Irpef e della Tari, per far quadrare il bilancio si sono dovuti apportare drastici tagli e i contributi per le famiglie bisognose sono finiti proprio in questo calderone. Infatti oltre ai dipendenti anche gli amministratori in prima linea (sindaco e assessori) temono ritorsioni a causa di questa situazione. Ed ecco che nella riunione, oltre a capire a che livello è la situazione, si è cercata una soluzione. Di rimettere i soldi nel capitolo di spesa neanche a parlarne in quanto non ce ne sono. E allora ecco che gli operanti nei servizi sociali hanno chiesto maggiore sicurezza e la costante presenza di forze dell'ordine.
Nei prossimi giorni, così, dovrebbe esserci un vertice informale tra il sindaco Di Bari e i comandanti locali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia municipale per capire come si possa arginare la questione e come si possa tutelare l'incolumità fisica e psichica dei dipendenti che ogni giorno devono far fronte a svariate richieste e, loro malgrado, sono costretti a rispondere che non ci sono fondi ricevendo in cambio minacce anche pesanti. Una situazione non facile, con la tensione che è salita alle stelle. Alcune famiglie non potranno neppure portare, come una volta, i propri bambini all'istituto Latorre. Anche queste rette (tranne nei casi in cui è un giudice del Tribunale dei Minori ad imporre l'accudimento del minore) sono state tagliate. E alcuni soggetti interessati ancora non lo sanno. Anche in questo caso, quando se ne renderanno conto, potrebbero scatenarsi rabbia e tensione. Ecco quindi come l'Amministrazione vuole cercare una soluzione al problema in attesa di tempi migliori che non arriveranno certo prima del prossimo gennaio.
di Redazione
16/08/2015 alle 07:34:59
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