REAZIONE A VICENDA
Il comandante Orefice assicura: 'Sullo zoo nessun atto persecutorio'
Il dirigente della Polizia municipale di Fasano risponde alle accuse mosse al corpo dalla proprietà dello Zoosafari che parla di accanimento
L'ingresso dello Zoosafari di Fasano
FASANO - Continua a far discutere in città la polemica innescata dalla proprietà dello Zoosafari di Fasano che ha chiesto un maxi risarcimento (tre milioni di euro) al Comune di Fasano ma che, soprattutto, ha denunciato una sorta di congiura da parte di alcuni componenti del corpo di Polizia municipale nei confronti della struttura. La proprietà del parco faunistico è giunta al punto di minacciare la chiusura dello zoo e di trasferirsi in toto a Ravenna. «Ci è ancora incomprensibile – aveva dichiarato Delle Rose – il motivo per cui, di fronte a documentazioni regolari, progetti a norma, versamenti eseguiti nei tempi richiesti, pareri favorevoli raccolti da ogni ufficio competente regionale, disponibilità da parte nostra a rispondere sempre alle più svariate richieste, i vigili urbani si siano così caparbiamente accaniti contro la realizzazione della giostra Eurofighter. Se fosse stato possibile allestirla all'epoca, quella giostra avrebbe di sicuro rappresentato un impareggiabile richiamo per il parco di Fasanolandia, visto che nel 2006 essa sarebbe stata l'unica del suo genere attiva in Italia». Tutto cominciò da una giostra quindi.
E come rispondono i vigili urbani di Fasano a queste pesanti accuse? «Sto raccogliendo gli atti in quanto trattasi di richieste e documenti risalenti indietro nel tempo. Mi pare poco plausibile che un'attività di controllo, come quella concernente la giostra – spiega il dirigente della Polizia municipale Antonio Orefice – possa considerarsi “accanimento” e che sia, addirittura, motivo per trasferire il parco divertimenti in altra Regione. Stiamo valutando il contenuto delle affermazioni apparse sugli organi di stampa che appaiono, a prima vista, spropositate nei confront dell'operato corretto e imparziale, fino a prova contraria, da parte degli agenti del Corpo. Se qualche episodio c'è stato, mi pare più frutto di malintesi tra persone che non tra Direzione dello Zoo e Comando. Non perderemo l'occasione di chiarire l'accaduto, fermo restando che nessuna attività persecutoria è stata posta in essere dal Corpo: ci siamo limitati ad effettuare controlli, come nei confronti di qualsiasi cittadino, e ad informare opportunamente l'autorità giudiziaria competente, che ha ritenuto di rinviare a giudizio il legale rappresentante della struttura in alcuni processi. Mi risulta che ne siano scaturite condanne penali».
Ma la notizia che la proprietà stia pensando di andar via da Fasano sta creando scompiglio in città dove l'indotto economico creato nel corso degli anni dal parco faunistico è notevole. «Sarebbe una tragedia perdere lo Zoosafari – sottolinea un ristoratore -. Potrei benissimo affermare che Fasano non avrebbe più motivo di esistere a questo punto. Soprattutto nel mio campo avere una struttura di così alto richiamo turistico è mera fortuna. Non solo. Immaginate cosa accadrebbe se venissero a mancare anche le centinaia di posti di lavoro che il parco offre. Già qualcuno deve spiegare come mai non è stato autorizzato il parco acquatico che avrebbe offerto ulteriori posti di lavoro. Se la colpa è da addebitare ai vigili urbani che il sindaco prenda le adeguate contromisure. Sono pur sempre impiegati comunali. Ma se le responsabilità sono da imputare alla politica allora che vadano subito tutti a casa. Ripeto, l'eventuale chiusura dello Zoosafari sarebbe un evento catastrofico per la città».
A proposito di politica chi ha chiesto un immediato tavolo d'incontro è il Circolo Nuova Italia di Fasano che ha espresso viva preoccupazione per le denunce recentemente sollevate dalla proprietà dello Zoosafari. “I consiglieri del gruppo Antonio Scianaro, Nicola Mola, Renzo De Leonardis, Enrico Digeronimo e Gina Albanese – si legge nella nota - auspicano che quanto riferito dal Sig. Delle Rose sia esclusivamente il risultato di spiacevoli incomprensioni, piuttosto che di un inspiegabile fumus persecutionis nei confronti dell'azienda, storico fiore all'occhiello del comparto turistico fasanese. Ad ogni buon conto, i Circoli offrono la propria piena collaborazione al fine di dirimere ogni equivoco; per tale ragione, intendono convocare la proprietà dello Zoosafari per un incontro chiarificatore, anche alla presenza delle istituzioni cittadine coinvolte”.
di Redazione
19/06/2012 alle 10:09:58
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