Consiglio comunale a Fasano: non passano addizionale Irpef e aumenti Tari

FASANO - Era nell'aria ed è accaduto. Non ci saranno aumenti di Tari e nemmeno dell'addizionale Irpef. La maggioranza, infatti, è andata sotto nelle votazioni dei punti all'ordine del giorno riguardanti l'aumento prospettato delle tasse di cui sopra. Determinanti i voti contrari, oltre che dei consiglieri d'opposizione, dei tre rappresentanti di "Fasano Coraggio e Libertà" Enrico Digeronimo, Ernesto Perrini e Zino Convertini e l'esponente dei Circoli Nuova Italia Gina Albanese. Si è astenuto Antonio Scianaro. Un voto di sfiducia, quindi, per il sindaco Lello Di bari che ora sarà costretto, con i suoi collaboratori, a rivedere l'intero bilancio. Hanno dunque pesato più del dovuto le assenze, comunque previste, tra i banchi di maggioranza, di Pinuccio Zaccaria, Bebè Anglani e Giuseppe Pertosa.

Cosa accadrà ora? Come detto bisognerà rifare i conti con il taglio di un ulteriore milione di euro dal bilancio che è stato già ampiamente ridimensionato a causa dei minori gettiti derivanti dal Governo centrale. E se non si arriverà ad una soluzione è molto probabile che si possa anche dichiarare il dissesto finanziario che porterebbe ad elezioni anticipate nella prossima primavera. Ma sono, al momento, solo ipotesi in quanto nei prossimi giorni bisognerà vedere, col ritorno del consigliere delgato al Bilancio Zaccaria, come verranno quadrati i conti entro il 20 agosto, data ultima per l'approvazione del bilancio. Il pericolo è che i tagli vengano effettuati nei servizi sociali a danno, quindi, delle fasce più deboli della popolazione. Questo perché pare sia l'unico settore non toccato precedentemente dai tagli. Una cosa è certa. Si apre una fase nuova del governo cittadino dato che dopo gli ultimi sviluppi anche le probabilità che un rappresentante dei "coraggiosi e liberi" entri in Giunta sono ormai remote. Sarà guerra aperta per i prossimi due anni? Chissà. magari il sindaco Di Bari potrebbe anche pensare di mollare tutto e rassegnare le dimissioni. Sarebbe un ulteriore colpo di scena di questa calda (in tutti i sensi) stagione politica.