NOTA ASSOCIATIVA
L'associazione U'mbracchie risponde alla consigliera Castellaneta sul piano colore
Il sodalizio che da anni si occupa del centro storico fasanese denuncia lo stato di degrado e anarchia vigente sulla questione proprio nel centro antico
FASANO - L'associazione 'U'mbracchie" di Fasano picchia duro sulla questione del piano colore che arriverà in consiglio comunale grazie a una mozione presentata da Emma Castellaneta. "Leggiamo della mozione presentata dalla consigliera comunale Castellaneta che propone l'estendimento del 'Piano del colore', previsto per il centro storico, anche al resto del territorio del comune di Fasano - si legge in una nota del sodalizio -. Ciò per armonizzare ed abbellire il nostro patrimonio edilizio, e dunque, il nostro paesaggio urbano. Totò diceva: 'si informi, e prima di informarsi, chieda in giro!'. Noi abbiamo chiesto in giro: non esiste alcun 'Piano del colore' destinato al centro antico di Fasano. Per tanto, la mozione, mancando di ogni presupposto fattuale, è tecnicamente inutile, salvo attribuirle valore di stimolo al dibattito.
Sono ormai più di cinque lunghi anni - continua la nota associativa - che l'associazione scrivente, tra le altre proposte, chiede una puntuale, completa e, per Fasano, “rivoluzionaria” regolamentazione delle modalità di restauro, allattamento ed uso dei materiali nel rifacimento dei prospetti e delle facciate degli edifici pubblici e privati. Sarebbe sufficiente che la consigliera Castellaneta passeggi nel centro antico, alzando lo guardo per osservarlo, per comprendere che proprio esso è l'emblema del degrado e dell'anarchia imperanti in tema di restauro e cura dei prospetti! Proprio nel centro antico è misurabile non solo la mancanza di sensibilità di molti privati all'idea di pubblico decoro, ma addirittura l'assenza di regole. L'idea di bene pubblico e della bellezza come valore sono agli antipodi della mentalità media del fasanese che, invece, pur di distinguersi e differenziarsi dai propri vicini, realizza brutture indicibili. Sembra che imperi l'obbligo di segnalare e marcare il proprio bene, anche se inserito in un unico ed omogeneo corpo architettonico, finendo per realizzare un prospetto brutto e disarmonico. Chi si intende di sociologia urbanistica, dice che tale costume è il precipitato del senso individualista e non comunitario, oltre che non identitario di una “comunità”. Abbiamo avuto estremo imbarazzo nello scegliere alcuni tra i numerosissimi esempi dilaganti di “restauro e armonia” che fanno il nostro paesaggio urbano. E' in atto un movimento, seppur lento e disordinato, di riconsiderazione e rivalutazione del nostro centro antico, grazie a concrete azioni poste in essere (scusate la modestia) dalla nostra associazione, da molti privati illuminati e dalla stessa amministrazione comunale.
Con riferimento a quest'ultima - conclude U'mbracchie -, e al Sindaco che spesso, non sempre, ha accolto le nostre proposte, segnaliamo con favore l'ordinanza volta ad avviare la (da noi più volte richiesta) pedonalizzazione del centro antico. Attenderemo la sua applicazione, facendoci promotori di un pubblico confronto per, eventualmente, correggere limiti ed errori. Non capiamo, tuttavia, perché sia stata esclusa la Piazza Mercato Vecchio. Allora, invitiamo la stessa Consigliera Castellaneta a lavorare con noi per contribuire a realizzare un apparato normativo efficace e completo che possa rappresentare un “Piano del colore e delle tecniche di restauro” da applicare al centro antico ed alle zone urbanizzate del territorio di Fasano. Tuttavia, sempre tenendo ben a mente l'adagio: “Fare una legge e non farla rispettare, equivale ad autorizzare ciò che si vuole proibire” (Richelieu)."
di Redazione
29/07/2015 alle 06:22:57
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