INCONTRO INTERESSANTE
La tutela delle eccellenze locali e la lotta alle agromafie uniscono Pro Selva e Coldiretti
Interessante convegno quello organizzato, all'Hotel Sierra Silvana, dal sodalizio silvano in collaborazione con la Coldiretti Donne Impresa
L'agroalimentare e l'enogastronomia sono alcuni dei comparti fondamentali dell'economia italiana. Tutelarli è il compito a cui sono chiamate le associazioni di categoria. Combattere tutte quelle azioni delittuose che arrecano danno è fondamentale per la sopravvivenza dell'economia locale. E in questa direzione che si batte anche la Coldiretti che ieri (mercoledì 15 luglio), grazie ad un convegno organizzato insieme all'associazione Pro Selva e tenutosi all'Hotel Sierra Silvana a Selva di Fasano, ha appunto trattato il tema "Falsi & frodi: le nuove frontiere del cibo - La multifunzionalità per sconfiffere le agromafie".
Tanti gli addetti ai lavori che non hanno voluto mancare ad un appuntamento che aveva anche relatori di altissimo livello. Ma andiamo per ordine. Dopo i saluti istituzionali della città portati dall'assessore Vito Martucci e quelli della "padrona di casa", ovvero la presidente della Pro Selva Rosanna Petruzzi Lozupone, è toccato all'ex assessore Renzo de Leonardis introdurre i lavori. L'avvocato fasanese, promotore da amministratore dei prodotti Deco a Fasano, ha proprio sottolineato l'importanza della denominazione d'origine per contrastare le frodi alimentari e tutelare le eccellenze. De Leonardis ha parlato, poi, di fenomeni come l'italian sounding ribadendo come ci voglia una tutela legislativa contro le frodi anche se il reato esiste dall'anteguerra. Questo perché, prendendo ad esempio il nostro territorio, ormai quest'ultimo va arricchendosi di attività non più soltanto prettamente agricole ma chi si indirizzano anche verso il comparto turistico.
Floriana Fanizza, responsabile Coldiretti Donne Impresa Puglia, ha esordito parlando proprio di contraffazioni e della funzione del neonato Osservatorio Criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare composto da molti magistrati e presieduto da Giancarlo Caselli. La nuova fondazione voluta e costituita proprio da Coldiretti vuol diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare itliano, con l'obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. La tematica della contraffazione sta interessando tanto la magistratura e il sodalizio spera che la lotta possa valorizzare ancora di più i prodotti di qualità.
Lorella Ansaloni, responsabile nazionale Coldiretti Donne Impresa, ha raccontato la sua storia personale prendendola ad esempio. "Finalmente non ci si vergogna più di essere agricoltori o figli di agricoltori - ha esordito -. Ora tutto viene osservato da un'angolazione diversa. L'agricoltura è una traiettoria del futuro per le nuove generazioni e proprio il comparto agricolo può far recuperare l'economia italiana. Purtroppo quando c'è un settore in cui ci sono eccellenze ecco che la criminalità ci si tuffa a capo fitto ed arrivano le imitazioni che noi dobbiamo combattere. Importante anche il ruolo delle donne nell'evoluzione delle nuove aziende agricole. Il mio consiglio per combattere le agromafie? Non scappare. Restare sul territorio. Solo così le nuove generazioni potranno vincere.
Gianni Cantele, presidente Coldiretti Puglia (era presente anche il direttore Coldiretti Puglia Angelo Corsetti), è intervenuto dicendo come il settore enogastronomico, purtroppo, sia terreno di conquista per la criminalità data l'importanza e la qualità dei prodotti. "Occorre diffidare dei prezzi bassi - ha spiegato Cantele -. Tenete conto che il sistema mafioso produce l'11& del Pil italiano e molti di questi miliardi derivano proprio dalle frodi alimentari. Ci vorrebbe anche una riflessione sull'approccio di chi deve prendere decisioni sulla materia. Non bisogna mollare. Anzi, occorre stringere il cerchio per tutelare le eccellenze locali e il Made in Italy".
A chiudere gli interventi ci ha pensato Andrea Baldanza, vicepresidente della Fondazione Osservatorio dell'Osservatorio criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare. Baldanza, dopo aver ribadito i compiti dell'Osservatorio come sede di confronto per affrontare la pluralità di materie, ha accentrato il suo pensiero sull'importanza che riveste il prodotto locale e su come questo debba essere tutelato anche in sede di normative europee. "Il prodotto deve essere glocal - ha ribadito -. Va bene globale ma non perdendo di vista il locale con tanto di etichettatura che serva a promuovere la nostra produzione".
di Redazione
16/07/2015 alle 06:49:31
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