NOTA POLEMICA
Vito Bianchi: 'Savelletri invasa dal fetore provocato dalle alghe'
Il capogruppo del movimento 'in Comune' si dice portavoce di un gran numero di residenti e attacca l'Amministrazione comunale
FASANO - “Bandiere blu, vele blu: ci si riempie la bocca di ipocrisie quando invece, arrivando a Savelletri, si viene accolti da mucchi di alghe maleodoranti, stando ai più accumulate per la non proprio razionale realizzazione dei nuovi moli portuali”: è duro il commento di Vito Bianchi, che nelle scorse ore ha incontrato decine e decine di residenti e villeggianti della frazione marinara, inviperiti per lo stato di degrado cui sono stati condannati. “Eppure, anche se non siamo facoltosi Indiani – aggiunge il rappresentante del movimento “in Comune” – ci consideriamo cittadini fasanesi a tutti gli effetti, paghiamo le tasse e quindi sappiamo che nel capitolato d'appalto per la raccolta dei rifiuti, all'art. 53, punto b, è espressamente scritto che la Tradeco è tenuta a rimuovere i cumuli di alghe almeno una volta a settimana nel periodo compreso fra maggio e settembre: un servizio che, evidentemente, non è stato ancora effettuato, e siamo nel cuore dell'estate”.
La denuncia di Vito Bianchi e della popolazione va oltre: “Una discutibile progettazione portuale ha sensibilmente modificato il gioco delle correnti per cui, all'esterno del nuovo molo sud-orientale, si sta assistendo a un insabbiamento rapido e progressivo, all'otturazione delle risorgive e all'accumulo di posidonia che, di per sé, non è inquinante, ma provoca disagi enormi ai bagnanti e alle attività commerciali, con in primis i ristoranti, della frazione marittima. La socialità, le amicizie estive sulla battigia, la stessa economia locale sono state d'improvviso negate. Urge la rimozione delle alghe, il loro accantonamento e il ricollocamento marino in autunno: non si può abbandonare a se stessi i frequentatori e gli abitanti di Savelletri. Pertanto, insieme alle persone con cui abbiamo interloquito, noi del movimento “in Comune” chiediamo innanzitutto il rispetto delle regole e del contratto di igiene urbana, con l'immediata rimozione delle alghe poste nella spiaggetta all'entrata di Savelletri. E poi – aggiunge lo scrittore e archeologo – pretendiamo che vengano individuati i tecnici responsabili dei lavori di ristrutturazione del porto, affinché paghino di persona per i danni eventualmente provocati alla comunità. Se hanno preso i soldi pubblici, e dunque i nostri soldi, e se hanno sbagliato, devono rispondere delle loro azioni, pubblicamente. Per inciso, rilevo che, per la superficialità nella messa in sicurezza della passerella creata sul molo di nord-ovest, durante l'inverno, a causa delle mareggiate, sono colate a picco diverse imbarcazioni, investite dai massi che non erano stati rimossi dal ciglio del braccio portuale.
Savelletri merita più attenzione - conclude Bianchi -: chi governa la città non può ignorare le giuste istanze di coloro che vivono tutto l'anno in zona o che qui trascorrono i mesi estivi. La sollecitudine dei nostri cari amministratori non può essere rivolta solamente verso gli interessi dei soliti feudatari che tendono a privatizzare il territorio, o dei magnati che ne sfruttano la bellezza per qualche giorno di matrimonio, tenendo addirittura in ostaggio la popolazione locale: c'è una cittadinanza che non è più disposta a sopportare simili trattamenti, ed è pronta a scendere in piazza per affermare i propri sacrosanti diritti”.
di Redazione
16/07/2015 alle 05:50:40
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